
Un nuovo e delicato filone d’indagine scuote il panorama giudiziario italiano: secondo la Procura di Genova, almeno 40 persone tra cui magistrati, alti ufficiali, esponenti delle forze dell’ordine e funzionari ministeriali sarebbero coinvolti in un presunto sistema corruttivo legato alla compagnia Tirrenia. Le accuse vertono sull’ottenimento di biglietti gratuiti o fortemente scontati per viaggi in Sardegna e Sicilia, offerti in cambio di favori istituzionali.
Le carte “gold” di Tirrenia: il sistema dei privilegi
Stando alle ricostruzioni investigative, la compagnia avrebbe distribuito carte “gold” che garantivano viaggi gratuiti a bordo dei traghetti della Compagnia italiana di navigazione (Cin), controllata dall’armatore Vincenzo Onorato. Allo scopo di ottenere vantaggi per il gruppo armatoriale, sarebbero stati concessi benefici a funzionari pubblici e militari in posizione strategica.
Secondo quanto trapelato, solo gli appartenenti alle Capitanerie di porto avrebbero beneficiato di almeno 90 viaggi, per un valore complessivo vicino ai 20.000 euro.
Tirrenia: un’indagine complessa e ramificata
L’indagine è stata avviata a seguito del sequestro di tre navi appartenenti al gruppo Cin. Avvenuta nell’ambito di un’inchiesta più ampia che coinvolge anche la società Moby, guidata da Achille Onorato, figlio del noto armatore. Il pubblico ministero Walter Cotugno sta portando avanti l’accertamento delle responsabilità individuali. Ad oggi sarebbero state chieste 13 misure cautelari tra arresti domiciliari e interdizioni dai pubblici uffici.
I nomi che fanno rumore
Tra gli indagati compaiono nomi di rilievo, come Gianfranco Annunziata, ex dirigente del Ministero della Difesa, e Pier Federico Bisconti, già vicesegretario generale della stessa istituzione. Sotto la lente degli inquirenti anche Filippo Giovanni Maria Marini. L’uomo è attualmente al comando della Capitaneria di Venezia.
Altri ufficiali coinvolti includono Enrico Lisiola, Fabio Vuolo, Edoardo Volo, Aldo Tragiani, Emanuele Bonafede, Pier Federico Landi e Beatrice Lavorenti. Due magistrati liguri sarebbero stati segnalati alla Procura di Torino, competente per le indagini sui colleghi togati della Liguria.
Prossimi passi e interrogatori in arrivo
Il prossimo 16 aprile inizieranno gli interrogatori dinanzi al giudice per le indagini preliminari per 13 degli indagati. La magistratura sta ancora cercando di definire con precisione quali siano stati i vantaggi effettivamente ottenuti dal gruppo armatoriale attraverso questa presunta rete di favori.