La Terza Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano

Temi principali: Inquinamento da plastica, protezione della biodiversità marina, pesca sostenibile

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A Nizza, dal 9 al 13 giugno 2025 si è svolta la Terza Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano (UNOC3). Questa conferenza ha riunito gli Stati membri dell’ONU, funzionari, ricercatori, ONG e aziende per discutere e promuovere l’azione per la conservazione e l’uso sostenibile degli ecosistemi marini. Partecipavano 193 Stati membri dell’ONU, capi di stato, ministri e oltre 12.000 delegati.

La difesa dell’oceano dall’assalto delle grandi compagnie

L’obiettivo dichiarato della Conferenza era quello di accelerare l’azione per la conservazione e l’uso sostenibile degli oceani. Le associazioni per la difesa dell’ambiente, come Greenpeace, si attendevano dalla Conferenza un forte impegno da parte dei governi, per respingere la richiesta da parte di compagnie come “The Metals Company”, di iniziare le estrazioni minerarie nei fondali marini internazionali. Una mossa che tendeva a minare sia la rappresentatività delle Nazioni Unite che la cooperazione multilaterale. Doveva anche essere il momento per una forte dichiarazione sulla riduzione della produzione di plastica in vista dell’ultimo round di negoziati per un trattato globale sulla plastica, e per un’ondata di nuove ratifiche del Trattato ONU sugli Oceani.

L’impatto delle attività umane sul Pianeta

Le attività umane producono grandi quantità di sostanze inquinanti. Tra queste, i gas ad effetto serra come anidride carbonica e metano sono i principali responsabili dei cambiamenti climatici e dell’incremento delle temperature del Pianeta. Il cambiamento climatico è una minaccia esistenziale che agisce in modo silenzioso ma devastante. I suoi effetti colpiscono ogni aspetto della nostra vita: salute, economia, sicurezza e accesso alle risorse. La causa è attribuibile alle emissioni di gas “climalteranti”, in particolare anidride carbonica (CO₂), metano (CH₄) e protossido di azoto (N₂O), che trattengono il calore nell’atmosfera e determinano l’aumento della temperatura media globale.

I lavori e risultati della Conferenza

La Conferenza ha prodotto un documento finale: “Our Ocean, Our Future: United for Urgent Action”, che ribadisce l’impegno degli Stati a conservare e usare gli oceani in modo sostenibile. Oltre alla conferenza principale, a Nizza si sono svolti anche eventi correlati come il Congresso di Scienze dell’Oceano, il vertice della Coalizione per l’innalzamento degli oceani e il Forum sull’economia e la finanza blu. È importante notare che, mentre la Conferenza ha generato slancio politico e impegni volontari, alcuni critici hanno sottolineato la mancanza di ambizione in alcune aree, come ad esempio l’affrontare concretamente i problemi derivanti dalla pesca industriale e dai combustibili fossili.

Greenpeace Italia: lanciata la campagna “Time to resist”

Per difendere il Pianeta e chi lotta per dargli voce, Greenpeace Italia ha lanciato la campagna “Time to resist”. A seguito della causa intentata dalla Big Company petrolifera Energy Transfer, una giuria negli USA si è infatti espressa a favore di una condanna che, se confermata, porterebbe l’Organizzazione a pagare oltre 660 milioni di dollari. “Si tratta di una cifra sproporzionata, volta a reprimere l’Organizzazione e, con essa, una voce fondamentale nella difesa del Pianeta” spiega Chiara Campione, Direttrice del Programma di Greenpeace Italia “Ma non ci faremo zittire: la campagna Time to resist è un invito a sostenerci in questo momento cruciale, una battaglia per la vita e per i diritti, che richiede il sostegno di tutti”.