Un sisma di magnitudo 7.6 registrato dall’Agenzia meteorologica giapponese (JMA) ha scosso nella notte tra l’8 e il 9 dicembre il Giappone settentrionale. La scossa è avvenuta alle 23:15 ora locale, corrispondenti alle 15:15 italiane. L’epicentro in mare aperto a decine di chilometri da Misawa, nella prefettura di Aomori, e ipocentro a circa 50 chilometri di profondità. Il primo bilancio parla di oltre trenta persone rimaste ferite.
Allerta tsunami e prime verifiche sulle coste del Giappone
Subito dopo il terremoto, la JMA ha emesso un’allerta tsunami di livello elevato per le prefetture di Aomori, Iwate e Hokkaido, prevedendo possibili onde fino a tre metri. Pur revocata nel giro di poco tempo, alcune località hanno registrato oscillazioni anomale del mare. Onde di circa 40 centimetri rilevate a Urakawa, nell’Hokkaido, e nel porto di Mutsu Ogawara, nella prefettura di Aomori.
Evacuazioni e risposta del governo
Le autorità locali hanno disposto l’evacuazione immediata di circa 95mila residenti tra Hokkaido, Aomori, Iwate, Miyagi e alcune aree di Samemachi. L’ordine è arrivato in piena notte, con temperature prossime allo zero e migliaia di persone costrette a lasciare le proprie abitazioni.
La premier Sanae Takaichi ha comunicato l’attivazione di una task force d’emergenza, sottolineando che la priorità è la tutela della popolazione. Al momento non sono state rilevate criticità nelle centrali nucleari di Fukushima, Onagawa e Higashidori.
Scossa avvertita fino a Tokyo e disagi ai trasporti
Il terremoto è stato percepito nettamente anche nella capitale, a oltre 700 chilometri di distanza dall’epicentro. L’intensità dell’evento ha portato alla sospensione dei treni Shinkansen su tutto il fronte nord-orientale, causando ritardi e cancellazioni.
L’emittente NHK ha inoltre segnalato danni in alcune strutture ricettive ad Hachinohe, con vetri infranti e oggetti caduti, mentre a Sapporo gli allarmi sugli smartphone hanno attivato l’allerta in tutta la città.
Giappone sempre in allerta sismica
Il Paese, situato sul cosiddetto “Anello di Fuoco” del Pacifico, convive con una delle attività sismiche più intense al mondo. Le autorità continuano a raccomandare prudenza e a evitare le aree costiere nelle ore successive all’evento, invitando la popolazione a seguire esclusivamente le comunicazioni ufficiali.
