
Un terremoto di impressionante intensità, stimato in magnitudo 8.7 (con stime locali fino a 8.8), ha colpito la penisola di Kamchatka, nell’estremo oriente della Russia, alle ore 03:44. Il sisma ha avuto origine a circa 136 chilometri a est di Petropavlovsk-Kamchatski, a una profondità di 19 chilometri, secondo l’U.S. Geological Survey (USGS). La potenza dell’evento ha scatenato un’allerta tsunami in tutto il bacino del Pacifico, coinvolgendo diverse nazioni, da est a ovest.
La città portuale di Severo-Kurilsk è stata tra le prime a subire le conseguenze: onde alte fino a cinque metri hanno colpito la costa, allagando il porto e le aree urbane vicine. Gli abitanti sono riusciti a rifugiarsi sulle alture, ma le autorità locali parlano già di numerosi feriti. Il governatore della Kamchatka, Vladimir Solodov, ha lanciato un appello alla popolazione affinché eviti le aree costiere e segua le istruzioni delle autorità.
Allarme Tsunami: minaccia globalizzata sul Pacifico
L’impatto del terremoto non si è limitato alla Russia. Onde di tsunami sono state registrate anche in Giappone, Polinesia francese, Alaska, Hawaii e perfino lungo parte della costa occidentale degli Stati Uniti.
In Giappone, l’Agenzia meteorologica nazionale (JMA) ha emesso un’allerta lungo l’intera costa orientale. A Hokkaido, si prevede che onde alte fino a 3 metri possano raggiungere le coste, così come sulle isole Ogasawara nel sud del Paese. Le prime onde hanno raggiunto altezza di circa 1,3 metri. L’emittente NHK ha documentato la situazione in tempo reale, mentre le autorità hanno ordinato evacuazioni precauzionali.
Fukushima: operai evacuati dalla centrale nucleare
Particolarmente delicata la situazione presso la centrale di Fukushima Daiichi, già teatro del disastro nucleare del 2011. Gli operai impegnati nei lavori di smantellamento sono stati evacuati per precauzione, anche se il gestore dell’impianto, la Tokyo Electric Power Company (TEPCO), ha assicurato che non si registrano anomalie nei reattori o nei sistemi di sicurezza.
Onde alte fino a 4 metri in Polinesia e allerta Tsunami anche in Cina
Anche la Polinesia francese è sotto allerta, con l’arrivo previsto di onde fino a quattro metri. Le autorità locali hanno attivato i piani di emergenza nelle isole più esposte del territorio.
La Cina, pur non direttamente colpita, ha reagito attivando un’allerta gialla lungo la costa orientale. Il Ministero delle Risorse Naturali ha monitorato la situazione costantemente tramite i media statali.
L’America si prepara: dalla California alle Hawaii
Le prime onde di tsunami sono state registrate in Alaska, mentre le Hawaii hanno vissuto ore di grande tensione. Il Centro di Allerta Tsunami del Pacifico ha inizialmente emesso un’allerta di massimo livello, poi declassata ad “avviso” man mano che le onde sono risultate meno distruttive del previsto.
“Il peggio è passato”, ha rassicurato Chip McCreery, direttore del Centro. Anche il direttore dell’Agenzia per la gestione delle emergenze delle Hawaii, Stephen Logan, ha confermato che le persone evacuate possono fare rientro nelle proprie abitazioni, pur raccomandando cautela alla guida per le inondazioni locali.
Negli Stati Uniti continentali, Los Angeles ha predisposto misure precauzionali. Il sindaco Karen Bass ha assicurato che la città è pronta a reagire qualora le onde dovessero causare effetti più intensi, soprattutto nei porti e nelle aree costiere. Anche la California settentrionale e le isole Aleutine dell’Alaska sono state inserite sotto massima allerta.
Un evento sismico senza precedenti da oltre 70 Anni
Secondo il Servizio geofisico dell’Accademia Russa delle Scienze, si tratta del più potente terremoto nella regione dal 1952. Gli esperti lo definiscono un “evento unico” e avvertono che le scosse di assestamento potrebbero continuare anche per un mese, con intensità potenzialmente fino a magnitudo 7.5.
Reazioni internazionali: Trump e la comunicazione d’emergenza
Anche l’ex presidente americano Donald Trump ha commentato l’accaduto su Truth Social, scrivendo:
“A causa di un violento terremoto che ha colpito l’Oceano Pacifico, è in vigore un’allerta tsunami per chi vive alle Hawaii. […] Restate forti e state al sicuro!”
Nel frattempo, siti ufficiali come tsunami.gov continuano ad aggiornare le popolazioni con allerte in tempo reale, mentre i governi nazionali e locali mantengono la massima vigilanza.
Una minaccia continua in un Pacifico vulnerabile
Questo terremoto rappresenta una drammatica conferma della vulnerabilità sismica della regione dell’anello di fuoco del Pacifico, dove si concentra la maggior parte dell’attività geologica del pianeta. In parallelo con l’allerta tsunami, oltre 280.000 persone sono state evacuate a Shanghai a causa del ciclone tropicale Co-May, a dimostrazione di come gli eventi naturali estremi si stiano intensificando.
Il terremoto in Kamchatka è un promemoria inquietante della forza incontrollabile della natura. Con feriti, evacuazioni, allarmi e timori nucleari, l’intero Pacifico è coinvolto in un evento globale che sarà ricordato per la sua portata e imprevedibilità. Le prossime settimane saranno decisive per monitorare le scosse di assestamento e valutare i danni effettivi. Nel frattempo, la prudenza resta l’arma più efficace.