
Nel primo pomeriggio del 15 aprile, numerosi tassisti su Milano hanno dato vita a una protesta improvvisa. Bloccando di fatto alcuni dei principali snodi cittadini come la Stazione Centrale, il Duomo e l’aeroporto di Linate. Lo sciopero è stato organizzato direttamente dai lavoratori del settore. Una protesta non preannunciata e non ufficialmente indetto dai sindacati confederali. Lavoratori esasperati da quella che definiscono “una concorrenza sleale ormai fuori controllo”.
Milano, cuore della protesta: uniti contro Uber e Ncc
Le rivendicazioni dei tassisti sono chiare. Maggiore attenzione sull’operato dei conducenti Ncc (Noleggio con conducente), soprattutto quelli legati alla piattaforma Uber. Secondo i manifestanti, sarebbero circa 2.000 le “auto nere” che operano quotidianamente a Milano e hinterland, svolgendo un servizio paragonabile a quello taxi, ma senza essere soggette agli stessi vincoli normativi e amministrativi.
Uno degli slogan più visibili nel presidio alla Stazione Centrale recitava: “Più controlli, meno illegalità”, a sottolineare l’urgenza di interventi concreti da parte delle autorità.
Il grido dei tassisti: abusivismo e mancanza di tutele
Il disagio, spiegano alcuni portavoce della protesta, non è soltanto economico, ma anche legato alla sicurezza e alla dignità professionale. I tassisti denunciano episodi frequenti di minacce, aggressioni e furti subiti da parte di soggetti che operano fuori dalle regole.
“Ci ritroviamo spesso in situazioni di pericolo – ha dichiarato un tassista – e mentre noi rispettiamo turni, licenze, tariffe regolamentate, altri fanno lo stesso lavoro in modo irregolare e impunito”.
Protesta e accuse al Comune di Milano: “Serve un intervento immediato”
Dura la posizione del sindacato Usb, che ha accusato l’amministrazione comunale di immobilismo. Anche alcuni esponenti politici locali hanno partecipato alla manifestazione per esprimere solidarietà alla categoria.
Mattia Ferrarese e Francesco Rocca, consiglieri di Fratelli d’Italia, hanno entrambi puntato il dito contro la Giunta milanese, colpevole – secondo loro – di non aver preso provvedimenti per tutelare i lavoratori del servizio taxi.
“I posteggi vengono rimossi e non sostituiti, la sicurezza è carente, e gli abusivi aumentano ogni giorno”, ha sottolineato Rocca.
Prossimi passi: annunciato sciopero nazionale il 24 aprile
Quella di Milano, assicurano i promotori, è solo la prima di una serie di mobilitazioni. Il 24 aprile è stato già proclamato uno sciopero completo in diverse città, tra cui Torino e Firenze, in attesa della decisione del TAR sulla territorialità per gli Ncc.
L’obiettivo dichiarato è costringere le istituzioni a un confronto serio sulle regole del settore, per evitare che la situazione degeneri ulteriormente.