Lo spot natalizio di Intermarché che ha emozionato il mondo

Una favola animata, una scelta creativa controcorrente e un messaggio autentico: ecco perché la pubblicità del supermercato francese è diventata virale.

Intermarche

Molti spot si limitano a esistere, pochi riescono davvero a lasciare il segno. Proprio per questo, il successo ottenuto da Intermarché, pubblicità francese a fine 2025, ha sorpreso tutti. Negli ultimi anni le campagne natalizie sembrano aver perso smalto. Tra cliché ripetuti, slogan senz’anima, personaggi poco credibili e un ricorso sempre più massiccio all’intelligenza artificiale, emozionare il pubblico è diventato difficile.

Intermarché (quasi) sconosciuto conquista il pubblico globale

Il protagonista di questa storia è Intermarché, catena della grande distribuzione con oltre 1.800 punti vendita tra Francia e Belgio. Il suo spot natalizio, intitolato “Il non amato” (The Unloved), dura due minuti e mezzo: un’eternità per gli standard dell’attenzione online. Eppure milioni di utenti lo hanno guardato fino alla fine, condividendolo e commentandolo con entusiasmo.

Una storia che nasce attorno a un tavolo di Natale

Il video si apre in un contesto familiare e realistico: una cena natalizia, un bambino e un regalo da scartare. Il dono è un lupo di peluche, ma qualcosa va storto: il piccolo ha paura dei lupi. A quel punto lo zio interviene e inizia a raccontare una storia, dando il via a una trasformazione narrativa che porta lo spettatore in un mondo animato.

La favola del lupo che voleva essere accettato

Il racconto prende vita in un universo fiabesco in 3D. Il protagonista è un lupo solitario, temuto da tutti gli animali del bosco per la sua natura di carnivoro. L’unico a parlargli è un riccio, che grazie alle sue spine può avvicinarsi senza pericolo. È lui a suggerire un’alternativa: esiste molto più del mangiare carne, come i vegetali.

Cambiare per essere accolti

Il lupo decide di mettersi alla prova. Studia, sperimenta nuove ricette, scopre un’alimentazione diversa fatta di zuppe, funghi, ortaggi e piatti elaborati. L’obiettivo non è solo nutrirsi, ma smettere di essere una minaccia. Il percorso lo conduce fino a un banchetto natalizio nel bosco, dove si presenta con una torta da condividere. La paura iniziale lascia spazio alla comprensione: il lupo è cambiato.

Il messaggio finale di Intermarché

La morale è semplice e potente: ogni motivazione è valida per migliorare se stessi, a partire da ciò che mangiamo. Un messaggio positivo, inclusivo e sorprendentemente profondo per una pubblicità di un supermercato, che va ben oltre la logica della promozione stagionale.

Una qualità visiva che fa la differenza

Il successo dello spot passa anche dalla sua realizzazione tecnica. Diretto da Illogic Studios e prodotto dall’agenzia creativa Romance, il video si ispira all’estetica dei libri illustrati per bambini. Il passaggio dal 2D al 3D è fluido e delicato, con texture che ricordano l’acquerello e una resa visiva più artistica che iperrealistica.

Contro l’abuso di intelligenza artificiale, Intermarché fa la differenza

In un periodo in cui molte grandi aziende puntano su produzioni rapide generate dall’IA, Intermarché ha scelto la strada opposta: cinquanta artisti coinvolti, tempo e cura artigianale. Un contrasto evidente con altri spot natalizi recenti, capaci di attirare attenzione solo per le polemiche suscitate.

Emozione autentica, non scorciatoie

A fare la differenza è anche la componente emotiva. Niente testimonial forzati o performance artificiali: sulle note malinconiche di “Le Mal Aimé” di Claude François, lo spettatore entra in empatia con il lupo. Da personaggio rifiutato diventa simbolo universale di cambiamento e riscatto.

Perché questo spot è diventato virale

La risposta è nella combinazione di fattori: una storia ben scritta, una qualità artistica evidente, una scelta etica nella produzione e un messaggio che parla a tutti. “Il non amato” non è solo una pubblicità natalizia riuscita: è la dimostrazione che anche oggi è possibile emozionare senza scorciatoie. E non solo a Natale.