Sgominata rete di Hezbollah in Brasile

Sgominata rete di Hezbollah in Brasile

La Polizia Federale ha arrestato a San Paolo due cittadini brasiliani che erano stati reclutati e finanziati da Hezbollah per organizzare attentati contro obiettivi della comunità ebraica in Brasile, sinagoghe incluse. La magistratura locale ha inoltre spiccato undici mandati di perquisizione nelle città di San Paolo, Mina Gerais, Brasilia e due mandati di arresto nei confronti di soggetti attualmente in Libano.

L’Ufficio del Primo Ministro ha dichiarato: “Le forze di sicurezza in Brasile, in collaborazione con il Mossad e i suoi partner all’interno della comunità di sicurezza israeliana, così come altre agenzie internazionali di sicurezza e di polizia, hanno sventato con successo un attacco pianificato dal gruppo terroristico Hezbollah – orchestrato e finanziato dal regime iraniano. Questa operazione prende di mira una vasta rete che si estende a diverse altre nazioni a livello globale”.

Uno dei due arrestati è stato bloccato all’aeroporto di San Paolo dove era appena arrivato dal Libano. Secondo gli inquirenti i due soggetti in questione si erano recentemente recati a Beirut dove avevano incontrato esponenti di Hezbollah ed avevano pianificato una serie di attentati in territorio brasiliano. Hezbollah avrebbe fornito loro un elenco di obiettivi da colpire ed indicazioni sul reclutamento di potenziali terroristi

Nel settembre 2018, invece, l’uomo d’affari Assad Ahmad Barakat (libanese con cittadinanza paraguaiana), uno dei leader del famoso Clan Barakat ed accusato dal governo statunitense di essere uno dei principali finanziatori di Hezbollah, venne arrestato a Foz de Iguazu, sulla Triplice Frontiera, con l’accusa di falso ideologico. Secondo le autorità di Asuncion, Barakat avrebbe ricoperto un ruolo chiave nel finanziamento dell’attacco alla comunità ebraica di Buenos Aires nel 1994 che provocò 85 morti e che fu attribuito a Hezbollah.

Maria Zuppello, analista di Militant Wire e autrice del libro “Il Jihad ai Tropici” spiega:

“L’operazione antiterrorismo di oggi non sorprende. Non solo perché il Southern Command aveva già dato l’allarme qualche settimana fa per tutta la regione ma soprattutto perché il Brasile e’ diventato uno degli hub piu’ importanti di Hezbollah in America Latina. Qui e’ stata organizzata la logistica degli attentati in Argentina del 1992 contro l’ambasciata israeliana e del 1994 contro l’AMIA, qui ci sono reti dedicate al narcotraffico, come quella di Ali Chamas, oggi in carcere in Paraguay ma i cui membri sono ancora attivi”.

La presenza di Hezbollah in America Latina risale agli anni ’80; l’organizzazione ha trovato terreno fertile tra la vasta comunità di origine libanese e nel tempo è riuscita a piantare profonde radici nella zona della triplice frontiera (dove confinano Argentina, Brasile e Paraguay), tra la città brasiliana di Foz do Iguazu e quella paraguayana di Ciudad del Este.

L’organizzazione libanese è inoltre fortemente presente in Venezuela, grazie anche ai solidi legami tra il regime di Maduro e quello iraniano, ma anche in Bolivia.

Come se non bastasse, il neo-eletto presidente brasiliano Ignacio Lula, poco dopo aver ripreso il potere ha aperto il porto di Rio de Janeiro a due navi da guerra iraniane nel febbraio del 2023. Un segnale di chiara apertura nei confronti di un regime che sostiene il terrorismo mediorientale degli Houthi, di Hezbollah e Hamas.

Gianpiero Spinelli, ex contractor per il governo statunitense che ha operato per tanti anni in America Latina evidenzia i legami tra Hezbollah e il crimine organizzato in Brasile e non solo:

“La presenza di Hezbollah in Brasile è una realtà stabile e radicata da decenni. Le cellule fanno capo al clan Barakat, insediato a Ciudad del Este dove controlla mezza città. Sembra che questa cellula fosse partita proprio da lì. Il responsabile di Hezbollah per l’America Latina d’altronde vive a San Paolo. L’intelligence statunitense ritiene poi che Hezbollah abbia addestrato il Primero Comando da Capital, una delle più grosse organizzazioni criminali dedite al narcotraffico in America Latina. Alcuni IED (ordigni esplosivi improvvisati) utilizzati dal PCC negli assalti in stile novo cangaço avevano caratteristiche tipiche di quelli utilizzati in Medio Oriente. La Triplice Frontiera continua ad essere una roccaforte di Hezbollah, così come lo è il Venezuela”.

Il terrorismo islamista operante in America Latina e sostenuto dall’Iran tramite Hezbollah e in maniera minore con Hamas è un problema molto serio per le comunità israelite dell’area in quanto la politica, nella migliore delle ipotesi, risulta incapace di far fronte al problema, mentre nella peggiore ci stringe alleanze.

Nel 2019 il presidente paraguayano Mario Abdo Benitez ha designato Hamas e Hezbollah come organizzazioni terroristiche, seguendo così i passi dell’Argentina, primo paese del Sud America ad inserire il gruppo sciita libanese nella black list dopo gli attentati di Buenos Aires del 1990. Purtroppo però non è semplice contrastare organizzazioni che hanno raggiunto un livello di potenza ed infiltrazione tali da influenzare direttamente i piani alti della politica.

I servizi di intelligence statunitensi ed israeliani in coordinamento con quelli di Paesi dell’area come Brasile, Argentina, Peru e Paraguay operano egregiamente e gli arresti di oggi ne sono la dimostrazione, ma la situazione è molto complessa e difficile proprio a causa di politiche inopportune da parte di governi che stringono tali alleanze e relazioni.

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