Settembre

Al rientro dalle vacanze una ragazza si rende conto che l’uomo dei sogni l’ha notata per la prima volta grazie alla proposta di fare sesso. Maria non è particolarmente contenta ma accetta comunque chiedendo al compagno di classe un aiuto per ammantare di romanticismo l’atmosfera. Sergio decide di passare del tempo con lei, scoprendo di avere un’affinità naturale. La madre del ragazzo, nel frattempo, riceve un esito inaspettato da una visita medica. Preoccupata dalla diagnosi Francesca trova in Debora una persona speciale con cui approfondire il rapporto. Guglielmo, il medico della donna, è sentimentalmente bloccato dopo un divorzio inaspettato. L’uomo riesce a socializzare solo con Ana, una professionista molto sbrigativa che frequenta senza alcun sentimento. La prostituta riesce, nonostante la sua dimensione, a guardare col sorriso la vita. Questi racconti di serenità toccano l’animo di Guglielmo che trova la speranza per tornare ad aprirsi al mondo.

Settembre è una commedia drammatica che raccoglie frammenti di vita normale. Riflettendo sulla solitudine e l’accettazione, la regista Giulia Steigerwait, propone un incastro urbano di anime scosse ma non spezzate. Individui il cui destino può ancora essere cambiato seguendo un suggerimento casuale. Attraverso un impianto semplice e ottimamente realizzato il film, ha il pregio di creare empatia senza marcare le tinte sui personaggi stravolgendo la realtà. Le commedie spesso tendono ad aiutare la vicenda attraverso la ricerca di facili sviluppi che portano a risvolti poco credibili, Settembre riesce a farsi apprezzare per la completa assenza di soluzioni assolute.

Le storie che vengono mostrate sono quelle di prese di coscienza dove il destino gioca un ruolo importante ma non fondamentale. Le anime protagoniste appaiono inizialmente rassegnate fino a quando una serie di episodi non risveglierà in loro quel desiderio di cambiamento dimenticato. La regista decide per toni tenui e garbati e lo fa attraverso dialoghi credibili e capaci di creare solidarietà nello spettatore. Un cast di attori capaci, quali Fabrizio Bentivoglio, recita un mondo riconoscibile di anime ancora vive.