Sette nuovi santi proclamati dal Papa: tra loro Bartolo Longo, l’ex satanista

Durante la celebrazione in Piazza San Pietro, il Pontefice ha canonizzato sette figure provenienti da epoche e continenti diversi. Tra loro tre italiani, due martiri e un catechista. Spicca la storia di Bartolo Longo, da spirito anticlericale a fondatore del Santuario di Pompei.

Bartolo Longo

In una solenne celebrazione in Piazza San Pietro, Papa Leone XIV ha annunciato la canonizzazione di sette nuovi santi. «A gloria della Santissima Trinità, per la crescita della fede cattolica e il bene della vita cristiana», ha dichiarato il Pontefice durante la Messa, «dichiariamo e definiamo santi i Beati Ignazio Maloyan, Peter To Rot, Vincenza Maria Poloni, Maria Carmen Rendiles Martínez, Maria Troncatti, José Gregorio Hernández Cisneros e Bartolo Longo».

Con questa proclamazione, la Chiesa universale accoglie figure di santità provenienti da culture, epoche e vocazioni differenti: tre italiani, due martiri, un arcivescovo armeno e un catechista laico.

Fede da ogni parte del mondo

I nuovi santi rappresentano un mosaico di spiritualità che attraversa continenti e secoli.
Dalla Turchia alla Papua Nuova Guinea, dall’Italia al Venezuela, ognuno di loro ha testimoniato il Vangelo fino al dono totale di sé.
Per il Venezuela è un momento storico: José Gregorio Hernández e María Carmen Rendiles Martínez sono i primi due santi della nazione sudamericana.

Bartolo Longo: dall’occulto alla luce del Rosario

Tra le figure più emblematiche c’è quella di Bartolo Longo, avvocato pugliese vissuto tra Ottocento e Novecento.
In gioventù, influenzato da correnti anticlericali e professori come Settembrini e Spaventa, si avvicinò allo spiritismo e per un periodo fu addirittura “sacerdote satanista”. Ma quel percorso lo portò alla disperazione e alla depressione.

L’incontro con il professor Vincenzo Pepe e con il domenicano Alberto Radente segnò la sua conversione. Longo riscoprì la fede cattolica e sviluppò una profonda devozione per il Rosario, tanto da fondare a Pompei il Santuario della Beata Vergine del Rosario e numerose opere di carità per poveri, orfani e figli di carcerati.

Beatificato nel 1980 da Giovanni Paolo II, oggi viene proclamato santo da Papa Leone XIV, senza necessità di un secondo miracolo, come segno della sua straordinaria testimonianza di conversione.

I martiri della fede: Ignazio Maloyan e Peter To Rot

Due dei nuovi santi sono martiri che hanno versato il loro sangue per Cristo.
Ignazio Maloyan, arcivescovo armeno cattolico, morì nel 1915 durante le persecuzioni del genocidio armeno. Torturato e invitato a rinnegare la fede per salvarsi, rispose: «Il sangue versato per Cristo è la gioia più dolce del mio cuore». Venne ucciso nel giorno del Sacro Cuore, consacrando il suo sacrificio all’amore redentore.

Peter To Rot, catechista della Papua Nuova Guinea, proseguì clandestinamente l’opera dei missionari durante l’occupazione giapponese, difendendo il matrimonio cristiano contro la poligamia. Arrestato e avvelenato nel 1945, affrontò la morte dicendo: «Sono qui per una buona causa: per la mia fede».

Donne di misericordia e missione

Tra i santi proclamati figurano tre donne che hanno incarnato la carità evangelica in modi diversi.
Vincenza Maria Poloni, veronese, fondò nel 1840 le Sorelle della Misericordia, dedite all’assistenza dei malati e dei poveri. Il suo motto era: «Dobbiamo essere sante nel servizio dei poveri, che sono i nostri padroni».

Maria Carmen Rendiles Martínez, nata a Caracas senza un braccio, fece della propria fragilità un cammino di santità. Fondò in Venezuela la congregazione delle Serve di Gesù, lasciando scritto: «Una piccola scheggia della Croce di Cristo, la porto con entusiasmo».

Maria Troncatti, salesiana originaria della Valcamonica, fu missionaria tra gli Shuar dell’Amazzonia ecuadoriana. Infermiera, catechista e costruttrice di scuole, ripeteva: «Uno sguardo al Crocifisso mi dà vita e coraggio per lavorare». Morì in un incidente aereo nel 1969, in viaggio verso un ritiro spirituale.

Il “medico dei poveri”: José Gregorio Hernández

Scienziato e uomo di fede, José Gregorio Hernández Cisneros è una figura amatissima in Venezuela. Dopo gli studi a Parigi, portò in patria la medicina sperimentale, ma dedicò la sua vita ai malati indigenti. Visitava gratuitamente i poveri, distribuendo medicine e conforto spirituale.
Durante l’epidemia di influenza spagnola del 1918 offrì la propria vita per la pace del mondo. Morì poco dopo, investito da un’auto mentre si recava da un bambino malato. Le sue ultime parole furono una preghiera alla Vergine.

La santità come via per tutti

Concludendo la celebrazione, Papa Leone XIV ha ricordato che la santità non è un traguardo riservato a pochi, ma una chiamata universale:

«I nuovi santi non sono eroi di un ideale, ma uomini e donne autentici che hanno amato come Cristo. La loro intercessione ci sostenga nelle prove e il loro esempio ci guidi verso la pienezza del Vangelo.»