Scrittori in rivolta per la presenza di Passaggio al Bosco a PLPL 2025

Una lettera firmata da decine di autori contesta la partecipazione della casa editrice accusata di diffondere contenuti di matrice fascista e antisemita alla fiera dell’editoria di Roma.

Passaggio al Bosco

L’edizione 2025 di Più Libri Più Liberi, la manifestazione romana dedicata alla piccola e media editoria organizzata dall’Aie, si prepara ad aprire i battenti dal 4 all’8 dicembre alla Nuvola dell’Eur. Ma ancora una volta la fiera arriva preceduta da polemiche. Questa volta nel mirino c’è la presenza dell’editore Passaggio al Bosco, accusato da numerosi autori di promuovere testi e figure legate al fascismo e all’antisemitismo.

La contestazione ha preso forma attraverso una lettera aperta sottoscritta da decine di scrittori, scrittrici, editori e operatrici del settore. Nel documento si esprime stupore e preoccupazione per l’ammissione di una casa editrice che, secondo i firmatari, costruirebbe buona parte del proprio catalogo su opere che celebrano il pantheon ideologico del nazifascismo.

L’appello riprende un tema sollevato a fine novembre dall’ex parlamentare Emanuele Fiano. Il deputato aveva interrogato l’organizzazione sulla necessità di ospitare editori riconducibili a contenuti neofascisti o neonazisti.

Chi ha firmato e cosa chiede la lettera

Tra i firmatari compaiono figure molto note nel panorama culturale italiano: Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Zerocalcare, Christian Raimo, Caparezza, Daria Bignardi, Paolo Di Paolo, Vincenzo Latronico, Giulia Caminito e Valerio Mastandrea, insieme a realtà editoriali come minimum fax, Bao Publishing, 66thand2nd, Add, Blackie, Fandango, Tlon e molte altre.

Gli autori chiedono all’Associazione Italiana Editori chiarimenti sulle modalità di selezione degli espositori. Com’è possibile, si legge, che pubblicazioni di quel tipo siano state considerate compatibili con il regolamento della fiera? Richiamano inoltre l’articolo che impone agli editori di aderire ai valori sanciti dalla Costituzione, dalla Carta dei Diritti UE e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani. L’appello invita quindi l’Aie a riflettere sull’opportunità di garantire spazio a contenuti giudicati incompatibili con i principi democratici.

Il catalogo di Passaggio al Bosco e le posizioni dell’editore

Sul proprio sito Passaggio al Bosco si descrive come un progetto editoriale indipendente. Strategia distante dalle logiche di mercato e volto a proporre nuovi significati contro il “pensiero unico”. Tra le pubblicazioni compaiono testi firmati da Benito Mussolini, Filippo Tommaso Marinetti, Clemente Graziani, Léon Degrelle e altri esponenti storicamente associati a movimenti fascisti o antisemiti. Di recente l’editore ha pubblicato titoli come Decima Flottiglia Mas, Il razzismo contro i bianchi, La guerra come ascesi e Fascismi sconosciuti.

L’editore ha risposto alle critiche ricordando che la partecipazione alla fiera non avviene tramite inviti, ma tramite iscrizione e contratto, e che il proprio lavoro rientra a pieno titolo nell’attività editoriale prevista dalle regole della manifestazione.

La posizione dell’Aie verso Passaggio al Bosco

L’Associazione Italiana Editori ha replicato sottolineando di condividere la sensibilità espressa dagli autori, ma ha precisato che i criteri di ammissione non si basano sulle linee editoriali. Secondo il presidente Innocenzo Cipolletta, i due principi su cui si fonda l’editoria contemporanea sono il diritto d’autore e la libertà di pubblicazione. L’Aie richiede agli espositori l’impegno formale a rispettare i valori democratici. Inoltre afferma che anche Passaggio al Bosco ha sottoscritto tale dichiarazione.

L’associazione ribadisce inoltre l’importanza che la fiera rimanga un luogo pluralista, aperto anche a idee che possono risultare controverse o non condivise.

Un déjà-vu per la fiera romana

Le contestazioni non sono una novità per Più Libri Più Liberi. Nel 2024 la manifestazione fu travolta dalle proteste per la presenza di Leonardo Caffo. L’uomo allora sotto processo – e poi condannato – per maltrattamenti verso l’ex compagna, partecipò in un’edizione dedicata alla memoria di Giulia Cecchettin. Le critiche investirono anche la curatrice Chiara Valerio, accusata di aver difeso inizialmente Caffo.

La fiera, negli ultimi anni, è stata al centro di tensioni anche da parte di piccoli editori, che la considerano un ulteriore esempio di sovrapproduzione editoriale. Stesso discorso per i librai romani, che temono l’impatto delle vendite durante l’evento sulle librerie indipendenti.

Situazioni simili si sono verificate anche al Salone del Libro di Torino, dove più volte si è discusso dell’opportunità di accogliere editori vicini a ideologie antidemocratiche.