Nella puntata di ieri di «È sempre Cartabianca», il programma condotto da Bianca Berlinguer e trasmesso su Retequattro, si è verificato un acceso confronto sulla situazione nella Striscia di Gaza. Tra gli ospiti in collegamento c’erano Enzo Iacchetti, noto per la sua lunga presenza a «Striscia la notizia», ed Eyal Mizrahi, presidente della Federazione Amici d’Israele. Il segmento, nato per discutere dell’emergenza umanitaria in corso, è rapidamente degenerato in un duro scambio verbale.
L’accusa di Iacchetti e la replica di Mizrahi
Iacchetti ha duramente criticato le operazioni militari israeliane e ha richiamato l’attenzione sulle gravi denunce internazionali, citando anche la recente presa di posizione di organismi internazionali che hanno parlato di possibili responsabilità sulle conseguenze umanitarie. Di fronte a queste affermazioni, Mizrahi ha contestato le imputazioni, sostenendo che la responsabilità primaria sia degli attacchi compiuti da Hamas il 7 ottobre e definendo alcune delle ricostruzioni riportate in studio come infondate.
Il crescendo della tensione in diretta
Lo scambio si è fatto sempre più aspro. Iacchetti ha reagito con evidente irritazione alle parole di Mizrahi, più volte minacciando di abbandonare la trasmissione. Il conduttore ha rifiutato di accettare una ricostruzione che esentasse completamente Israele da responsabilità, citando il bilancio delle vittime — comprese molte vittime minorenni — come elemento centrale del suo ragionamento. Mizrahi, dal canto suo, ha messo in discussione alcune cifre circolate in studio, provocando la reazione esasperata di Iacchetti.
Iacchetti: un escalation di parole forti e minacce verbali
Il confronto ha superato rapidamente la soglia della polemica politico-ideologica per diventare personale. Ad un certo punto Mizrahi ha etichettato Iacchetti con un termine molto duro. La risposta dell’attore è stata altrettanto violenta sul piano verbale, con insulti e la minaccia di passare alle mani. La situazione è degenerata a tal punto che la conduttrice ha dovuto interrompere l’intervento e mandare la pubblicità.
Divergenze sui numeri delle vittime
Oltre agli insulti, il nodo centrale dello scontro sono stati i dati sulla mortalità civile a Gaza. Iacchetti ha citato cifre molto alte riguardanti le vittime complessive e i bambini deceduti. Dal canto suo Mizrahi ha replicato sostenendo numeri molto più bassi. Affermando che una quota significativa dei deceduti sarebbe composta da combattenti o appartenenti a formazioni armate. Le reciproche accuse di disinformazione e negazione hanno aumentato il livello di incomunicabilità tra i due ospiti.
Reazioni nello studio e conclusione del segmento
Nel corso del confronto altri ospiti presenti in studio — tra cui Mauro Corona — hanno commentato a voce alta e preso posizione, creando ulteriore confusione. Iacchetti ha ribadito la sua indisponibilità a proseguire un confronto in cui, a suo avviso, non è possibile un vero contraddittorio.
«Non si può trattare questa tragedia come un semplice dibattito politico», ha sottolineato, chiudendo la propria partecipazione tra le proteste e le richieste di allontanamento rivolte alla produzione.
Significato politico e mediatico dello scontro
Lo scontro televisivo porta alla luce alcune delle tensioni più profonde che animano il dibattito pubblico in Italia sulla guerra tra Israele e Hamas. La difficoltà di trovare un terreno comune su fatti e numeri. La polarizzazione emotiva degli ospiti in studio e il ruolo delle trasmissioni televisive nel trasformare questioni geopolitiche complesse in confronti personali ad alta intensità emotiva. L’episodio solleva anche interrogativi sul modo in cui i talk show gestiscono ospiti contrapposti in tempo reale, quando il confronto rischia di sfociare in insulti e minacce.
