
Una schiuma tossica, densa e viscida ha ricoperto il litorale, accompagnata dalla moria di numerosi pesci e altri animali marini. Nel sud dell’Australia, precisamente nelle spiagge di Waitpinga e Parsons Beach, questo fenomeno preoccupante ha messo in allerta residenti e autorità locali. Oltre cento persone hanno segnalato problemi respiratori, bruciore agli occhi e sintomi simili a un’intossicazione dopo essere entrati in contatto con l’acqua.
Ipotesi sulle cause: le microalghe tossiche
Gli esperti ipotizzano che la schiuma possa essere il risultato della decomposizione di una massiccia fioritura di microalghe. Questi organismi microscopici, se sottoposti a determinate condizioni ambientali come temperature elevate e acque stagnanti, possono proliferare rapidamente e rilasciare tossine pericolose per l’ecosistema marino e per l’uomo.
Effetti sulla salute e sull’ambiente
Diverse persone hanno riferito sintomi come gola irritata, difficoltà respiratorie e irritazioni cutanee dopo aver visitato la zona colpita. Anche la fauna marina ha subito gravi conseguenze, con numerosi pesci, polpi e draghi marini ritrovati senza vita sulla spiaggia. Questo tipo di eventi può avere effetti devastanti sugli ecosistemi costieri, compromettendo la biodiversità e alterando gli equilibri naturali.
Le autorità intervengono: spiagge chiuse e indagini in corso
Le autorità locali hanno chiuso le spiagge di Waitpinga e Parsons Beach per precauzione, avviando al contempo analisi approfondite sui campioni d’acqua prelevati. L’Autorità per la protezione dell’ambiente (EPA) sta lavorando per identificare il tipo di microalghe responsabile e capire se vi siano ulteriori rischi per la popolazione.
Microalghe tossiche: un pericolo sempre più diffuso?
Negli ultimi anni, i fenomeni di fioritura di microalghe tossiche stanno diventando più frequenti in varie parti del mondo, complice il cambiamento climatico e l’aumento delle temperature oceaniche. Tra le specie più pericolose ci sono le dinoflagellate e le cianobatteri, che possono rilasciare neurotossine capaci di contaminare l’acqua e gli organismi marini. Questi eventi non solo mettono a rischio la fauna e la flora acquatica, ma possono anche rappresentare una minaccia diretta per gli esseri umani, causando intossicazioni e disturbi respiratori.
L’episodio avvenuto sulle coste australiane è un monito sull’importanza di monitorare e studiare attentamente l’ambiente marino. Mentre gli esperti continuano le loro analisi per determinare le esatte cause della schiuma tossica, la chiusura preventiva delle spiagge rimane la soluzione più sicura per proteggere la salute pubblica. Il fenomeno solleva interrogativi più ampi sulla salute degli oceani e sulle conseguenze delle alterazioni climatiche, spingendo a una maggiore consapevolezza e azioni concrete per la tutela dell’ambiente.