Sanremo, serata cover: l’autenticità mediterranea di Olly

Le domande rivolte a Olly, in conferenza stampa, e le sue risposte appassionate

Olly

Serata cover: convincono De Andrè e Bresh con Creuza, Serena Brancale calda voce jazz, anche Masini e Fedez, però a lui non crediamo mai completamente. Interessante Brunori con Dalla e anche evviva gli anni 80 con i Righeira Coma Cose ma, soprattutto, tra i tanti scegliamo un omaggio al cantautorato, puntiamo il riflettore su Olly.

La nuova generazione sul palco di Sanremo: l’autenticità di Olly

La nuova generazione è ampiamente rappresentata al Festival di Sanremo, e per comprendere meglio il rapporto tra questi giovani artisti e il grande pubblico, abbiamo seguito la conferenza stampa di Federico Olivieri, in arte Olly. Genovese, come la storica scuola del cantautorato, Olly si presenta come un ragazzo semplice, autentico, diretto. La sua bellezza è naturale, rotonda, e il suo carattere schivo e timido lo rende particolarmente amato dagli adolescenti. Legato profondamente alla famiglia, si distingue per la sua modestia, quasi umiltà, che lo porta persino a scusarsi con sincerità. Un ragazzo che sembra tranquillo, ma che probabilmente esplode nelle serate in discoteca o nei locali notturni.

Anche il suo video musicale è significativo: in “Balorda”, appare come un pugile che combatte contro il nulla, una battaglia tutta interiore. Se questa è la nuova generazione di artisti, vale la pena analizzarne da vicino i dettagli per comprenderla meglio.

Olly e il palco dell’Ariston

Giovedì sera, il pubblico dell’Ariston si è alzato in piedi per la sua performance. Ieri sera ha duettato magistralmente tra furore e folk, con Goran Bregovic e la Funeral Wedding band “Pescatore”, scritta da Fabrizio De André e Mauro Pagani, è un brano del 1981 interpretato anche da Pierangelo Bertoli con Fiorella Mannoia. Racconta con intensa poesia la storia di un pescatore che offre ospitalità a un fuggitivo, senza giudicarlo, incarnando i temi della compassione e dell’umanità, tipici della poetica di De André. Lo abbiamo ascoltato in conferenza stampa, mentre rispondeva appassionato.

Quando gli viene chiesto come si sente a esibirsi davanti ai grandi della musica italiana, Olly risponde con gratitudine:

“Vivo questo momento con umiltà. Non mi fa sentire ‘grande’, ma è un onore poter conoscere artisti leggendari come Massimo Ranieri. Mia madre è una sua grandissima fan e non ho perso occasione per dirglielo e salutarlo. Sono un ragazzo di 23 anni che sta vivendo un sogno incredibile.”

Riguardo alla scelta del termine “balorda” nel titolo della canzone, racconta:

“Non era la parola originale che avevo pensato, ma insieme a Julie – che è praticamente un fratello per me e scrive con me – ho deciso di cambiarla. Balorda era una parola che diceva sempre mia nonna: ‘Ho la testa balorda’.”

Questa espressione popolare diventa il fulcro di una canzone che racconta il senso di smarrimento e la nostalgia di un giovane alle prese con il successo.

L’ispirazione cinematografica e il videoclip di “Balorda”

Olly spiega che per il videoclip ha tratto ispirazione dal film Toro Scatenato di Martin Scorsese, con Robert De Niro:

“Quando abbiamo deciso che tipo di video realizzare, abbiamo pensato a quel film. Così, ho accettato di prendere cazzotti tutto il giorno! Abbiamo girato le scene con un vero pugile, Maurizio, che saluto e ringrazio. Per ogni pugno in slow motion, abbiamo ripetuto la scena almeno 34 volte. Alcuni colpi erano veri, tant’è che a un certo punto sono svenuto per un’ora.”

Il video, curato da Giulio Rosati, racconta visivamente la tematica della canzone: la lotta interiore, la guerra contro se stessi.

La nostalgia per Genova e la vita prima del successo

Infine, Olly confessa il suo senso di nostalgia:

“In questo momento mi manca Genova, mi manca casa. Mi manca l’amore e la semplicità delle estati di quando ero ragazzo. Vivo un sogno, ma nello stesso tempo sento la mancanza dell’anonimato di prima. È un’esperienza incredibile, ma è anche un viaggio interiore.”

Quando gli viene chiesto quale canzone avrebbe voluto cantare sul palco dell’Ariston, risponde senza esitazione: “It’s Only Love”, Simply red, uno straniero che ha scelto l’Italia per vivere.

 

foto di copertina: LaPresse