San Marino shock: striscioni e minacce contro il killer di 50 cani

L’84enne ex commerciante è ai domiciliari con gravi accuse. La cittadinanza insorge: proteste, scritte pubbliche e indignazione social scuotono la Repubblica del Titano.

San Marino killer cani

L’arresto di un 84enne pensionato, ex commerciante di San Marino, ha acceso un’ondata di indignazione collettiva. L’uomo è sospettato di aver avvelenato e ucciso almeno 50 cani nell’arco di un decennio. Le forze dell’ordine hanno raccolto prove ritenute solide e indizi gravi a suo carico. Questo avrebbe portato gli agenti all’esecuzione degli arresti domiciliari. Il caso era esploso mediaticamente il 18 aprile, ma la tensione nella piccola Repubblica del Titano continua a crescere.

San Marino: striscioni di protesta e rabbia sui social

Negli ultimi giorni, la polizia ha dovuto rimuovere numerosi striscioni comparsi nei borghi sammarinesi. Scritte come “Assassino!” campeggiavano su muri e cancellate, in un’escalation di protesta visiva che ha attirato l’attenzione anche dei media italiani. Parallelamente, i social sono stati invasi da commenti indignati e perfino minacce di morte nei confronti dell’anziano, la cui figura sarebbe diventata simbolo di un caso di presunta crudeltà senza precedenti.

Le parole delle associazioni: “Giustizia per le vittime innocenti”

A farsi portavoce dello sdegno collettivo è l’associazione animalista sammarinese APAS. «Questo arresto rappresenta un primo passo verso una verità attesa da anni – affermano –. La nostra comunità ha vissuto troppo a lungo nell’ombra della paura, tra episodi di crudeltà inspiegabile e luttuose separazioni tra animali e famiglie». Secondo APAS, ogni cane ucciso rappresenta una ferita profonda inferta a chi lo amava come un membro della famiglia.

La coincidenza che fa discutere

A infiammare ulteriormente il dibattito è il tempismo dell’arresto, avvenuto – secondo alcune fonti – il giorno prima dell’entrata in vigore della nuova legge sammarinese contro il maltrattamento animale, che prevede pene molto più severe. Questo dettaglio ha scatenato sospetti tra i cittadini, molti dei quali si chiedono se l’intervento delle autorità sia arrivato troppo tardi, forse per evitare una condanna più pesante al sospettato.

Avvistamenti inquietanti e nuova preoccupazione

L’84enne sarebbe stato visto recentemente circolare in auto o nei pressi della propria abitazione. Nonostante sia ai domiciliari. Lo denuncerebbe ancora APAS, che riferisce diverse segnalazioni da parte dei cittadini. «È assurdo che una persona sospettata di reati così gravi sia libera di mostrarsi in pubblico». Queste le parole in una nota dell’associazione, che invoca maggiore sicurezza e controllo. «Dopo anni di silenzio e timore – concludono – è tempo che la comunità sia protetta e che venga fatta piena giustizia».

Una comunità ferita che chiede risposte

Il processo deve ancora iniziare e, secondo il principio di presunzione di innocenza, l’anziano resta innocente fino a quando una sentenza definitiva non ne stabilirà la colpevolezza. Tuttavia, la gravità delle accuse, unite alla lunga durata del presunto reato, ha generato un clima di sfiducia e forte emozione tra i cittadini. A San Marino, il caso è ben lontano dall’essersi chiuso. Ora l’attenzione è tutta sul sistema giudiziario, chiamato a fare piena luce su un capitolo doloroso e controverso della vita del Titano.