Roncoferraro, ennesima aggressione brutale: donna presa a martellate dall’ex

Un attacco feroce e premeditato si è consumato a Roncoferraro. La vittima, madre di due figli, lotta tra la vita e la morte. Il coraggio di un corriere che ha dato l’allarme mentre i vicini restavano in silenzio.

Roncoferrato aggressione

Un’aggressione spietata ha sconvolto la tranquilla cittadina di Roncoferraro. Un uomo di 40 anni ha fatto irruzione nell’abitazione della sua ex compagna con la scusa di un chiarimento, ma dietro quella richiesta si celava un piano di morte. Impugnando un martello, ha colpito ripetutamente la donna alla testa, lasciandola a terra in fin di vita. Poi, si è dato alla fuga.

La vittima, una 38enne di origine marocchina, madre di due bambini di 11 e 9 anni, viveva nel terrore. Aveva persino installato una telecamera di sicurezza per proteggersi dall’ex, che già in passato l’aveva minacciata e perseguitata. Ma nemmeno questo è bastato a fermare la furia dell’uomo.

L’eroico intervento del corriere

In un contesto di indifferenza e paura, un solo uomo ha avuto il coraggio di agire. Abdel Karim Attoui, corriere di 56 anni, ha sentito le urla della donna e non ha esitato. “Ho sentito gridare nella mia lingua, il marocchino, e sono corso ad aiutarla”, ha raccontato. Salito nell’appartamento, ha trovato la donna sanguinante a terra, con gravi ferite alla testa. Le ha messo un cuscino sotto la testa e le ha dato da bere.

La donna, nonostante le condizioni disperate, aveva un solo pensiero: i suoi figli. “Chiedeva di loro, voleva essere certa che qualcuno se ne occupasse”, ha detto Attoui. Mentre i vicini restavano in silenzio nonostante avessero sentito tutto, lui ha allertato i soccorsi, chiamando i carabinieri.

Roncoferraro: un uomo pericoloso già noto alle autorità

L’aggressore, connazionale della vittima, aveva già accumulato precedenti per maltrattamenti e lesioni personali. La sua recente denuncia per stalking non aveva fermato la sua ossessione. Dopo l’aggressione, ha persino cercato di manomettere il sistema di videosorveglianza della casa, ma non è riuscito a cancellare le tracce del suo crimine.

I carabinieri, intervenuti immediatamente, lo hanno rintracciato e arrestato nel suo appartamento, dove hanno trovato tracce di sangue. Ora si trova in carcere con l’accusa di tentato omicidio aggravato. Intanto, la casa della vittima resta un simbolo di un incubo che nessuna donna dovrebbe vivere.

Un’altra donna colpita, un’altra tragedia annunciata

Questa ennesima aggressione dimostra ancora una volta la ferocia con cui molte donne sono perseguitate e attaccate da uomini che non accettano la fine di una relazione. La vittima lottava già da tempo per liberarsi dal suo aguzzino, ma le misure adottate non sono state sufficienti a proteggerla.

Mentre la 38enne si trova in ospedale in condizioni disperate, resta aperta una domanda dolorosa: quante altre donne dovranno subire violenze simili prima che la società trovi un modo efficace per fermare questa strage silenziosa?