“Quello della Cpi è un atto di guerra diplomatica”

Quello della Cpi è un atto di guerra diplomatica”. Lo ha affermato a LaPresse Celeste Vichi, avvocato e presidente dell’Unione Associazioni Italia-Israele in merito ai mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale nei confronti del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e dell’ex ministro della Difesa, Yoav Gallant. “E’ una decisione basata su pregiudizi che pone su un piano equivalente Israele e Hamas, un’organizzazione terroristica”, aggiunge. Secondo Vichi “l’unico genocidiario è quello che è stato commesso il 7 ottobre” in quanto “la parola genocidio definisce un atto criminoso volto a distruggere un gruppo etnico, razziale o religioso in modo intenzionale.

Esattamente come successo in occasione dell’attacco di Hamas. Quanto all’accusa nei confronti di Israele di usare la fame come metodo di guerra il Cogat, il Centro organizzativo delle operazioni del ministero della Difesa di Israele a Gaza e in Cisgiordania, “ha fatto sapere che “fino al 20 maggio sono state consegnate 572 mila tonnellate di beni di prima necessità pur sapendo che spesso finiscono nelle mani di Hamas”.

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