Quattro anni nei boschi in Nuova Zelanda: drammatica fine di Tom Phillips

Il 34enne era scappato nel 2021 portando con sé i figli minorenni. Dopo una rapina, la polizia lo ha affrontato: è morto in una sparatoria. I bambini, ritrovati in un accampamento, sono ora sotto la tutela delle autorità.

Tom Phillips

Dopo quasi quattro anni di latitanza, la fuga di Tom Phillips si è conclusa in modo drammatico. L’uomo, ricercato dal 2021 perché si era allontanato con i suoi tre figli senza lasciare traccia, ha perso la vita lunedì mattina in una sparatoria con la polizia.

Secondo quanto riferito dalle autorità neozelandesi, tutto è iniziato con una segnalazione di furto in un negozio di prodotti agricoli nella piccola cittadina rurale di Piopio, nella regione di Waikato. Phillips, a bordo di un quad e armato di fucile, ha tentato la fuga insieme alla figlia maggiore, Jayda, 12 anni. La polizia ha posizionato dei chiodi lungo la strada per fermarlo: l’uomo ha reagito sparando e ha colpito un agente alla testa. Un secondo poliziotto ha risposto al fuoco, uccidendolo sul posto. Trasportato in ospedale l’agente ferito.

Tom Phillips: trovati i figli nel campeggio nascosto

Dopo la sparatoria, è scattata una vasta operazione per localizzare gli altri due bambini, Ember, 9 anni, e Maverick, 10. Le ricerche si sono concentrate nei boschi nei pressi di Marokopa, un villaggio con meno di 100 abitanti, dove la famiglia viveva prima della fuga.

In pieno inverno australe, con temperature prossime allo zero, i piccoli sono stati ritrovati nel pomeriggio in un campeggio rudimentale, a circa due chilometri dal luogo dello scontro a fuoco. Vivevano in condizioni precarie: le foto diffuse dalla polizia mostrano quad coperti da teli, coperte stese tra gli alberi, lattine vuote e contenitori sparsi a terra. Nonostante tutto, i bambini erano in buone condizioni di salute e sono stati immediatamente presi in carico dal personale sanitario.

Un dettaglio cruciale: il figlio che era con Phillips al momento della sparatoria ha fornito indicazioni fondamentali per permettere agli investigatori di rintracciare i fratellini.

Tom Phillips e i quattro anni di fuga tra i boschi

Tom Phillips era scomparso poco prima di Natale del 2021, dopo un acceso litigio con la moglie. Da allora, lui e i figli erano stati avvistati soltanto in rare occasioni, immortalati anche da telecamere di sorveglianza, senza che la polizia riuscisse mai a catturarli.

Phillips era noto per le sue capacità di sopravvivenza: la sorella lo aveva descritto come un “bushman”, termine che in Nuova Zelanda indica una persona in grado di vivere in autonomia nelle aree più remote. La regione di Waikato, caratterizzata da fitte foreste, grotte calcaree e coste frastagliate, ha reso per anni difficili le ricerche. La sua densità abitativa è tra le più basse del Paese, con appena 20 persone per chilometro quadrato.

Le reazioni delle autorità

Il commissario di polizia Richard Chambers ha espresso con fermezza il suo giudizio:

“Nessuno che sottopone i propri figli a una simile vita, nessuno che impugna un fucile ad alta potenza contro il mio personale, può essere considerato un eroe.”

Anche il ministro della Polizia, Mark Mitchell, ha ribadito la gravità della situazione sottolineando i traumi vissuti dai minori:

“Hanno visto e vissuto esperienze che nessun bambino del nostro Paese dovrebbe affrontare. Ora è fondamentale guidarli in un percorso di recupero sano e sicuro.”