
Ogni anno, con l’arrivo dell’estate, milioni di pensionati italiani ricevono una mensilità aggiuntiva nota come quattordicesima. Questa somma non è frutto di una decisione discrezionale, ma rappresenta un diritto regolato dalla legge e riconosciuto automaticamente dall’INPS. Introdotta inizialmente con la legge 127 del 2007 e successivamente ampliata con la legge 232 del 2016, la quattordicesima rappresenta un sostegno economico significativo per le persone anziane, soprattutto in un periodo dell’anno in cui le spese tendono a salire.
Nel 2025, il pagamento sarà effettuato principalmente nel mese di luglio, ma non per tutti nello stesso momento. Chi perfeziona i requisiti entro il 31 luglio riceverà l’importo con la rata mensile di quel mese. Chi, invece, li matura tra agosto e dicembre, o inizia a percepire la pensione nel corso dell’anno, riceverà la somma integrativa a dicembre.
Requisiti anagrafici, contributivi e reddituali: a chi spetta davvero
La quattordicesima non è destinata a tutti i pensionati indistintamente, ma solo a coloro che soddisfano precisi criteri. Il primo requisito riguarda l’età: bisogna aver compiuto almeno 64 anni entro la fine del 2025. Non conta soltanto l’anagrafe però. È necessario anche percepire una o più pensioni gestite dall’Assicurazione Generale Obbligatoria o da fondi sostitutivi, esclusivi o esonerativi.
Il terzo criterio è di tipo reddituale. Il beneficio viene riconosciuto se il reddito individuale non supera due volte l’assegno minimo annuo, che per il 2025 equivale a 15.688,40 euro. Per coloro con un reddito inferiore a 11.823,90 euro (cioè 1,5 volte il minimo), l’importo sarà maggiore. L’INPS effettua il controllo in maniera automatica, incrociando i dati delle dichiarazioni e dei propri archivi, e interviene d’ufficio nel caso in cui i requisiti vengano maturati dopo l’estate.
Importi previsti nel 2025: da 336 a 655 euro a seconda dei casi
La somma che verrà accreditata sulla pensione a titolo di quattordicesima nel 2025 non è uguale per tutti. Essa dipende da tre elementi principali: gli anni di contributi versati, la tipologia di lavoro svolto (autonomo o dipendente), e la fascia di reddito in cui si rientra.
Per chi ha un reddito compreso tra 1,5 e 2 volte il trattamento minimo (cioè tra 11.823,91 e 15.688,40 euro), gli importi saranno i seguenti:
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336 euro per chi ha fino a 15 anni di contributi (18 se autonomo);
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437 euro per chi ha tra 15 e 25 anni di contributi (18-28 per autonomi);
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504 euro per chi ha oltre 25 anni di contributi (oltre 28 se autonomo).
Invece, per i pensionati con un reddito inferiore a 1,5 volte il minimo, gli importi salgono:
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437 euro per chi ha fino a 15 anni di contributi (18 se autonomo);
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546 euro per contributi tra 15 e 25 anni (18-28 per autonomi);
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655 euro per oltre 25 anni di contributi (oltre 28 per autonomi).
In situazioni di reddito che superano lievemente le soglie stabilite, la cifra spettante viene ridotta in modo proporzionale, così da evitare scarti netti che penalizzerebbero i pensionati di poco sopra il limite.
Nessuna domanda da fare: il pagamento è automatico
Uno degli aspetti più rassicuranti di questa misura è che non è necessario presentare alcuna domanda per riceverla. L’erogazione della quattordicesima avviene in automatico da parte dell’INPS, sulla base delle informazioni già in possesso dell’ente.
Tuttavia, è sempre consigliabile che i pensionati si assicurino della correttezza dei dati anagrafici e reddituali presenti nei propri fascicoli previdenziali, soprattutto in presenza di cambiamenti significativi come l’aggiunta di nuovi redditi, la pensione di reversibilità, o la variazione del nucleo familiare.
Nel caso in cui il beneficio non venga erogato pur spettando, si può richiedere all’INPS una ricostituzione della pensione, specificando i dati mancanti o aggiornati per permettere il ricalcolo e l’erogazione della mensilità aggiuntiva.
La quattordicesima mensilità rappresenta una risorsa preziosa per milioni di pensionati italiani, specialmente in un periodo come l’estate, in cui le spese aumentano e il potere d’acquisto spesso si riduce. Sapere come funziona, chi ne ha diritto e quali sono gli importi previsti per il 2025 è fondamentale per non lasciarsi sfuggire un’opportunità economica importante. Con l’erogazione automatica e la trasparenza nei criteri, l’INPS semplifica la gestione per gli interessati, ma è sempre utile restare informati e aggiornati sulle proprie condizioni contributive e reddituali.