Come ogni anno, sono tornato alla Nuvola dell’EUR per l’edizione 2025 di Più libri più liberi e la sensazione che si respirava tra gli stand era chiara fin dal primo giorno: quest’anno la Fiera della Piccola e Media Editoria ha fatto un passo avanti. Lo confermano gli organizzatori, lo confermano molti editori con cui ho avuto modo di parlare, e lo confermano le prime stime sulle vendite, che sembrano superare quelle della passata edizione.
Più libri, più visitatori e anche più liberi?
Cinque giorni intensi, con oltre 85mila visitatori già registrati alla fine del quarto giorno, un dato che permette di immaginare un bilancio finale almeno in linea con il 2024, se non superiore. Le case editrici presenti raccontano di un pubblico più curioso, più preparato, più disposto ad acquistare. «Abbiamo avuto un flusso costante e attento, molto più dello scorso anno, specialmente nei giorni feriali», mi ha detto uno degli editori indipendenti con cui ho parlato. «E le vendite stanno andando bene, probabilmente meglio del 2024».
Una percezione condivisa da chi, da anni, vive questa fiera come il momento più importante per incontrare i lettori. Anche gli organizzatori confermano la solidità di questa edizione: 55mila metri quadrati di spazi espositivi, 604 espositori, 17 sale incontri, oltre 750 eventi e 1800 relatori provenienti da tutto il mondo. Una macchina culturale imponente, resa ancora più accessibile dalla nuova app interattiva della fiera e dal sistema di intelligenza artificiale “Parla con Jane”, pensato per aiutare i visitatori a orientarsi tra gli appuntamenti.

Un’edizione più partecipata: numeri, app e pubblico in crescita
La fiera, però, non è stata solo numeri. È stata anche dialogo, confronto, dibattito, soprattutto dopo la lettera-appello firmata da alcuni editori contro la presenza in fiera di una casa editrice considerata vicina a ideologie fasciste. Una polemica che ha attraversato i corridoi della Nuvola e che ha portato l’Associazione Italiana Editori a ribadire il principio fondamentale attorno a cui ruota tutta la manifestazione: la libertà d’edizione, nel rispetto assoluto dei valori costituzionali. Un confronto acceso ma necessario, che ha contribuito a definire ancora meglio l’identità culturale della fiera.
Tra gli incontri più seguiti, anche quest’anno, nomi che il pubblico ha accolto con entusiasmo: Jovanotti e Chiara Valerio, Alessandro Barbero, Dacia Maraini, Stefano Mancuso, Marco Travaglio, Diego Bianchi, Anna Foa, Valerio Magrelli. A loro si sono affiancati ospiti internazionali come Jón Kalman Stefánsson, Tessa Hulls, Lily King ed Eva Baltasar, portando nella capitale storie e sensibilità lontane che hanno arricchito il dialogo. Non sono mancati nemmeno gli omaggi ai grandi intellettuali del Novecento e del presente, da Pasolini a Camilleri fino a Michela Murgia, cui è stato dedicato l’evento conclusivo della fiera.

Dibattiti, ospiti e novità: perché l’edizione 2025 è stata percepita come la migliore degli ultimi anni
Il mondo professionale ha trovato invece il suo centro nel Business e Rights Centre, con oltre 900 appuntamenti tra editori italiani e 62 case editrici straniere. Un luogo di incontri, contrattazioni, idee che racconta quanto l’editoria italiana stia guardando sempre più ai mercati internazionali, anche in vista dell’Italia come Ospite d’Onore alla Fiera del Libro di Guadalajara 2026. Visitare Più libri più liberi significa immergersi in un ecosistema culturale che cambia di anno in anno. E in questa edizione 2025, la sensazione più forte è stata proprio quella di una crescita: più pubblico, più attenzione, più vendite, più partecipazione. Persino la cura degli spazi, come la Lounge del Business Center, progettata con materiali naturali e opere originali, ha contribuito a creare un’atmosfera accogliente e dinamica.
Se è vero che una fiera del libro è lo specchio del rapporto tra un Paese e la sua cultura, allora questa edizione potrebbe raccontare una storia incoraggiante. Una storia fatta di piccoli e micro editori che investono, lettori che rispondono, e una comunità che tenta di difendere insieme libertà, pluralismo e qualità. E ora che le luci sulla Nuvola si sono appena spente, la sensazione condivisa è che Più libri più liberi stia diventando, anno dopo anno, non solo un appuntamento imperdibile, ma un laboratorio di futuro. Un futuro fatto di storie, idee e, sì, anche di numeri che sorridono.
