Soggiogato da Maldini, Pierre Kalulu Kyatengwa è il primo acquisto del Milan

Il giovanotto potrebbe essere l’ultimo regalo dell’ex capitano e bandiera rossonera, Paolo Maldini.

Pierre Kalulu Kyatengwa
Soggiogato da Paolo Maldini! Pierre Kalulu Kyatengwa, difensore esterno destro francese in forza all’Olympique Lyonnes, vent’anni, è il nuovo acquisto del Milan. Il giovanotto potrebbe essere l’ultimo regalo dell’ex capitano e bandiera rossonera, al club dove per oltre un quarto di secolo ha militato conquistando titoli a getto continuo prima di lasciare libera la sua scrivania nella sede milanese di via Aldo Rossi causa insormontabili ed evidenti divergenze con Ralf Rangnick, il probabile sostituto di Stefano Pioli  sulla panchina del Diavolo, nel corso della prossima stagione agonistica.
Il forte e collaudato neo-acquisto rossonero, assai ambito dai top club di mezza Europa, dovrebbe già essere a Milano nei prossimi giorni, se non ore, per conoscere la nuova destinazione e magari compiere anche qualche operazione di rito nonostante la firma in calce al contratto non sia ancora stata apposta. Ma sarà comunque una mera formalità anche perché pur non conoscendo ancora i termini economici dell’operazione, ogni dettaglio, anche il più piccolo e insignificante, pare sia stato già del tutto definito.
Una operazione di gran classe e – cosa per nulla trascurabile – a parametro, portata a termine in tempi relativamente brevi scavalcando temibili e agguerrite concorrenze. Ora, sulle fasce il Milan sembra assai ben coperto, con appunto Pierre Kalulu Kyatengwa sulla corsia destra e Theo Hernandez su quella mancina. Due bei “cavallini” in grado di dare forza e consistenza sia in fase difensiva, sia quando il Milan sfruttando al meglio le laterali esterne, dovrà rendere accessibili inserimenti rapidi sul fronte offensivo e quei cross pennellati in area di rigore avversaria a favorire gli attaccanti rossoneri. E’ il primo vero acquisto di stagione ed è da questo abbrevio che forse rivedremo il Milan (finalmente) risorgere, come l’Araba Fenice, dalle sue ceneri.
Elio Arienti