
La cultura piemontese conquista il vertice nazionale. Con un punteggio di 80,92, la Fondazione Piemonte dal Vivo si è classificata al primo posto nella graduatoria 2025 del Ministero della Cultura per i circuiti multidisciplinari dello spettacolo dal vivo. Un risultato che non solo premia la qualità della proposta artistica, ma conferma l’efficacia di un modello culturale capace di radicarsi nel territorio e parlare a pubblici diversi, dai grandi centri urbani ai comuni più piccoli.
La notizia, diffusa ufficialmente il 30 luglio, ha generato entusiasmo e orgoglio in Regione. A esprimere le proprie congratulazioni è stata Paola Antonetto, consigliera di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Cultura del Consiglio Regionale del Piemonte, che ha sottolineato come questo primato rappresenti un riconoscimento non solo per la Fondazione, ma per l’intero ecosistema culturale piemontese. “Voglio esprimere le mie più sentite congratulazioni alla Fondazione Piemonte dal Vivo – ha dichiarato – per il prestigioso risultato ottenuto. Essersi classificata al primo posto è motivo di grande orgoglio per tutta la nostra Regione”.

La Fondazione Piemonte dal Vivo è “Circuito Regionale Multidisciplinare”, riconosciuto dal Ministero della Cultura e dalla Regione Piemonte. Attualmente opera sull’intero territorio piemontese come protagonista della diffusione e circuitazione della cultura teatrale, declinata in tutte le sue dimensioni artistiche. Il suo obiettivo primario è portare nei teatri della regione – in collaborazione con gli enti locali – un’offerta ricca e variegata di spettacolo dal vivo, realizzata dalle più qualificate compagnie regionali, nazionali e internazionali. Questo approccio permette di valorizzare le sedi di spettacolo, incrementare il pubblico e garantire una programmazione capillare, capace di raggiungere tanto il piccolo borgo quanto il capoluogo. La proposta comprende classici, nuova drammaturgia, danza, musica, teatro ragazzi, circo contemporaneo e contaminazioni fra generi. Accanto all’attività core di Circuito, la Fondazione promuove anche numerosi progetti speciali, costruendo un sistema culturale integrato e inclusivo, aperto alla sperimentazione e alla creazione contemporanea under 35.
La Fondazione, attiva da anni nella promozione di teatro, danza, musica e circo contemporaneo, riceverà un finanziamento ministeriale pari a quasi novecentomila euro, risorse che permetteranno di potenziare ulteriormente la programmazione culturale sul territorio. Secondo Antonetto, questo riconoscimento conferma la straordinaria capacità dell’ente di coniugare qualità artistica e radicamento, costruendo un’offerta culturale capillare, accessibile e inclusiva. Una cultura, ha ribadito, che quando è condivisa e diffusa diventa strumento di coesione sociale e leva di sviluppo per le comunità.
Dietro questo successo, Paola Antonetto riconosce un lavoro corale che coinvolge istituzioni pubbliche, amministrazioni locali e operatori culturali. Il risultato non è solo un traguardo individuale, ma il riflesso di un’intera rete regionale che funziona. “La Commissione Cultura continuerà a sostenere con convinzione progetti che, come questo, valorizzano i nostri talenti e rendono la cultura fruibile a tutti”, ha affermato, rimarcando il ruolo del Piemonte come modello nazionale in ambito culturale.
Rispetto all’anno precedente, quando Piemonte dal Vivo si era classificata al secondo posto nella stessa graduatoria ministeriale, il balzo in vetta nel 2025 rappresenta una conferma della costante crescita e dell’efficacia della strategia adottata. Un percorso che, secondo osservatori e addetti ai lavori, pone oggi il Piemonte come una delle regioni più dinamiche e lungimiranti in tema di politiche culturali.
In un’Italia in cui la cultura rischia spesso di essere considerata un lusso, il primato della Fondazione dimostra che esiste un altro modo di intendere e praticare l’arte: come servizio pubblico, come collante sociale, come opportunità di crescita collettiva. È anche grazie a esperienze come questa che il Piemonte si propone oggi come punto di riferimento nazionale, e forse persino europeo, per chi crede che lo spettacolo dal vivo sia un diritto, non un privilegio.