
Il corpo di papa Francesco, esposto in San Pietro, non si decompone grazie alla tanatoprassi. Questa è la risposta alla domanda che in tanti si fanno da quando è stato comunicato che, tra le volontà del Pontefice c’era quella di non farsi imbalsamare.
La tecnica della tanatoprassi per evitare la decomposizione
La tanatoprassi, praticata al corpo di Jorge Bergoglio, è una tecnica di conservazione del cadavere per rallentare i processi di decomposizione. La tanatoprassi permette di mantenere l’aspetto naturale del Pontefice per alcuni giorni, permettendo quindi visite pubbliche fino al giorno del funerale.
Nessuna decomposizione per giorni
Come spiega il sito dell’Associazione Italiana di Tanatoprassi (Ait), la tecnica, da non confondere con l’imbalsamazione permanente, non è solo un trattamento post-mortem che consiste nella cura igienica di conservazione del corpo dopo la morte ma è un trattamento che ha lo scopo di realizzare un processo altamente igienico nel settore funerario e cimiteriale.
La tanatoprassi, attraverso un’iniezione nel sistema arterioso di un fluido conservante e una serie di cure estetiche, consente di conservare un’immagine integra ed evita per alcune settimane il processo di decomposizione. L’aspetto, infatti, rimane intatto in qualsiasi tipo di ambiente dai 10 ai 15 giorni prima della sepoltura.
Inoltre, con il trattamento, viene garantito il naturale ritorno in polvere del corpo in un tempo massimo di 10 anni, mentre solitamente ci vogliono circa 40 anni e in alcuni casi anche 80.
Chi ha praticato la tanatoprassi a papa Francesco
Questo trattamento è stato eseguito da un team di medici guidato dal dottor Andrea Fantozzi, presidente dell’Associazione Italiana di Tanatoprassi. Originario di Capistrello, in provincia dell’Aquila il dottor Fantozzi è il massimo esperto di tanatoprassi. Nel 2005 si era occupato insieme a un’équipe di medici delle spoglie di papa Giovanni Paolo II. Il dottor Fantozzi ha praticato la tanatoprassi anche su Edson Arantes do Nascimento (Pelé) e sul Papa emerito, Joseph Aloisius Ratzinger.
Papa Francesco ha introdotto importanti modifiche al suo funerale, oltre alla richiesta di essere sepolto in una sola bara di legno. Jorge Bergoglio non ha voluto il tradizionale sistema dei tre feretri di cipresso, quercia e piombo. Ha espresso il desiderio di non essere esposto sul catafalco e ha chiesto di essere sepolto in Santa Maria Maggiore.
La tanatoprassi introdotta in Vaticano da Giovanni Paolo II
Il primo ad utilizzare questa tecnica di conservazione, al posto dell’imbalsamazione, è stato Karol Józef Wojtyła, Giovanni Paolo II. Papa Wojtyla non voleva essere imbalsamato e ha chiesto che gli venisse praticata la tanatoprassi. In passato, alcuni Papi sono stati imbalsamati, altri avevano scelto la decomposizione naturale.