Oratorio chiuso dopo una rissa a Mazzo: scoppia la polemica sulla sicurezza

La decisione della parrocchia di limitare gli accessi accende il dibattito: residenti in allarme e Lega all’attacco, mentre il prevosto cerca una soluzione per il quartiere.

mazzo oratorio

L’oratorio San Giovanni Bosco di Mazzo, frazione di Rho alle porte di Milano, resterà accessibile solo per catechismo e attività strettamente pastorali. È la risposta della parrocchia a un episodio di violenza tra giovanissimi avvenuto nei giorni scorsi, che ha spinto i sacerdoti a un intervento straordinario per motivi di sicurezza.

Accesso limitato e controlli: cosa prevede il nuovo regolamento

Sul cancello dell’oratorio è comparso un avviso chiaro: i locali saranno aperti unicamente ai bambini dell’iniziazione cristiana, alle loro famiglie e agli insegnanti del doposcuola.
Niente apertura pomeridiana, né attività libere nel weekend.

Le indicazioni sono rigide: chi verrà trovato all’interno senza autorizzazione sarà segnalato alle forze dell’ordine. Una scelta drastica che cambia radicalmente la vita dell’oratorio, storicamente punto di riferimento per molti ragazzi del quartiere.

Mazzo: tra vandalismi e disagi segnalati dai residenti

La rissa non è un episodio isolato nel contesto delle criticità lamentate negli ultimi mesi. Diversi residenti hanno segnalato situazioni di degrado: corse pericolose in motorino o monopattino, scritte sui muri, piccoli vandalismi e rifiuti abbandonati.
Sebbene l’oratorio non sia il fulcro di questi comportamenti, l’area circostante è diventata negli ultimi tempi un punto sensibile per la sicurezza.

Le difficoltà della parrocchia: personale ridotto e nuovi incarichi saltati

Il prevosto di Rho, don Norberto Donghi, ha spiegato che la parrocchia non dispone attualmente delle risorse per mantenere aperto l’oratorio in modo continuativo.
L’ultimo parroco destinato a Mazzo ha dovuto rinunciare all’incarico per problemi di salute, e oggi il servizio è garantito da tre sacerdoti anziani e un unico educatore impegnato su più strutture.
La chiusura è stata quindi valutata come una misura temporanea, necessaria per evitare situazioni che possano degenerare ulteriormente.

La Lega attacca: “Quartiere ostaggio dei maranza”

La decisione ha scatenato la reazione della Lega. Il consigliere comunale Christian Colombo denuncia una crisi di sicurezza nel quartiere e parla di “sconfitta per la comunità”, poiché a farne le spese sarebbero i ragazzi che frequentano l’oratorio in modo sano.
Il consigliere chiede un intervento immediato delle forze dell’ordine e un presidio più costante sul territorio, sostenendo che non si possano lasciare le famiglie in balia di pochi teppisti.

L’appello alla comunità: “Non basta la repressione, servono alternative”

Oltre alla richiesta di maggior controllo, Colombo invita famiglie, associazioni e volontari a unirsi per offrire opportunità educative e aggregative ai giovani.
Secondo il consigliere, solo un’azione condivisa può evitare che Mazzo diventi un punto di ritrovo per gruppi problematici provenienti da altri comuni.

Un futuro ancora da definire

La parrocchia ribadisce che la chiusura non è definitiva e che si sta lavorando per ripristinare una gestione più serena dell’oratorio. Nel frattempo il quartiere resta in attesa di un equilibrio tra sicurezza, responsabilità educativa e spazi di aggregazione per i ragazzi.