
Una donna di 46 anni brutalmente uccisa a coltellate nella notte . L’omicidio è avvenuto nei pressi della sua abitazione situata nel centro storico della città di Foggia. La vittima, di origini marocchine, è stata sorpresa dall’aggressore mentre si trovava per strada, a pochi metri da casa. Le urla disperate hanno allertato alcuni residenti, che hanno immediatamente chiamato la polizia. All’arrivo degli agenti, purtroppo, per la donna non c’era più nulla da fare.
Un passato di violenze: l’uomo era già stato denunciato
Il presunto assassino è l’ex compagno della donna, anche lui marocchino e residente in Italia. Da quanto emerso, la vittima aveva già sporto denuncia nei confronti dell’uomo, lo scorso maggio, a causa di comportamenti violenti e persecutori. A seguito della denuncia, l’attivazione immediata della procedura prevista dal Codice Rosso, finalizzata alla tutela immediata delle vittime di violenza domestica.
Nonostante la gravità della situazione, la misura cautelare con braccialetto elettronico disposta inizialmente nei confronti dell’uomo non era mai stata messa in atto. Sembra per causa di problemi di natura tecnica. A luglio, disposta un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, vista l’evoluzione del caso. Tuttavia, anche questa misura non ha avuto applicazione, poiché l’uomo risultava senza fissa dimora e, dunque, difficilmente rintracciabile.
L’arresto a Roma: ancora sporco di sangue
Le forze dell’ordine hanno fermato il presunto omicida poche ore dopo l’aggressione, a Roma, grazie a un intervento tempestivo. Gli agenti lo hanno individuato e bloccato nella capitale: aveva ancora addosso gli abiti macchiati di sangue. Il ritrovamento degli indumenti con tracce evidenti del delitto ha rappresentato un elemento fondamentale nelle indagini, confermando il sospetto che fosse lui l’autore dell’omicidio.
Una vita spezzata e domande senza risposta
La vittima, che viveva sola, cercava di ricostruire la propria esistenza lontano dall’incubo della violenza subita. Nonostante avesse seguito l’iter legale previsto per chi è vittima di maltrattamenti, il sistema di protezione non è riuscito ad impedirne la morte. Resta ora il dramma di una vita spezzata e la dolorosa consapevolezza che forse questa tragedia poteva essere evitata.