Nico Hülkenberg, l’incredibile podio dopo 239 GP: un’arena di sorprese

Partito 19°, arriva terzo nel GP di Gran Bretagna: una rimonta leggendaria che premia un talento troppo a lungo trascurato. Mentre la Ferrari affonda, l’eroe è verde... Sauber.

Nico Hülkenberg

Il Gran Premio di Gran Bretagna 2025 non ha tradito le attese in quanto a colpi di scena. La pioggia intermittente, gli ingressi frequenti della safety car e un meteo imprevedibile hanno trasformato Silverstone in un’arena di sorprese. Se da un lato Lando Norris ha sigillato la sua seconda vittoria consecutiva, dall’altro il vero protagonista è stato Nico Hülkenberg, che con una rimonta da film ha conquistato il suo primo, agognato podio in carriera.

Diciannovesimo in griglia, terzo al traguardo

Il tedesco della Sauber, partito penultimo, ha tagliato il traguardo al terzo posto, lasciandosi alle spalle mostri sacri come Lewis Hamilton e Max Verstappen. Un risultato impensabile alla vigilia, e che ha fatto impazzire gli appassionati: l’auto verde della Sauber, nell’ultima fase della gara, ha resistito alla furiosa rimonta del sette volte campione del mondo, Hamilton, spezzando la sua storica serie di 12 podi consecutivi sul circuito di casa.

Nico Hülkenberg: una carriera di talento e sacrifici

Nico Hülkenberg, soprannominato “Hulk”, ha atteso 16 stagioni e 239 Gran Premi per salire sul podio. Un’attesa da record, che rende la sua impresa ancora più commovente. Per avere un’idea della sua perseveranza, basti pensare che il secondo nella lista dei piloti con più GP senza podio, Adrian Sutil, si era fermato a 128.

Figlio di un imprenditore della logistica, Hülkenberg ha sempre abbinato studio e corse. Parla inglese, francese e olandese – complice la sua Emmerich, cittadina tedesca a pochi chilometri dal confine – e nella giovinezza aiutava l’azienda di famiglia. Ma la vera passione era il motorsport: nel 2008 vinse la F3 Euro Series, nel 2009 la GP2. Solo Lewis Hamilton aveva centrato questa doppietta prima di lui.

Ferrari mancata, occasione perduta

E pensare che, agli esordi, il suo manager era Willi Weber, lo stesso che portò Michael Schumacher alla gloria. Si parlava già allora di un possibile futuro in Ferrari, ma l’opportunità non si concretizzò mai. Così, Nico si è ritrovato per anni in team di seconda fascia, racimolando piazzamenti ma mai il premio che meritava. Pole position a Interlagos nel 2010 con la Williams, leadership sfiorata nel 2012 in Brasile con Force India, e addirittura vincitore della 24 Ore di Le Mans nel 2015 con Porsche. Ma in Formula 1, il podio restava un miraggio.

Emozioni di famiglia e ritorno alla passione

Dopo il 2019 era sparito dai radar della F1. Tre anni lontano dal volante, tra commento tecnico e qualche sostituzione occasionale. Ma in quel periodo Hülkenberg ha ritrovato un equilibrio familiare: ha messo su famiglia con Egle, da cui ha avuto la piccola Noemi Sky. Ed è proprio la figlia a diventare, inconsapevolmente, protagonista: virale in settimana per un video in cui recitava i nomi degli avversari del papà, è poi stata ripresa mentre esultava vedendo Nico sul podio. Lui, davanti alle telecamere, ha puntato lo sguardo verso il basso, quasi cercando lei.

Norris in trionfo, Piastri sbaglia, Verstappen crolla

A completare il podio, davanti a Hülkenberg, ci sono le due McLaren: Lando Norris in testa, Oscar Piastri secondo. Per Norris è la seconda vittoria di fila, che lo porta a soli otto punti dal compagno di squadra nella classifica piloti. Piastri, però, è visibilmente deluso: una penalità di 10 secondi per irregolarità durante una ripartenza gli è costata la vittoria.

Verstappen, partito dalla pole, ha sofferto con una Red Bull poco stabile sul bagnato. Un testacoda e un quinto posto lo allontanano ancora di più dalla vetta del mondiale, ora distante ben 69 punti. Anche Hamilton, che sognava un podio sul circuito di casa, si è dovuto accontentare del quarto posto.

Ferrari alla deriva: Leclerc e il flop gomme

Male, malissimo la Ferrari. Charles Leclerc ha vissuto una delle sue peggiori domeniche: partito dalla pit-lane con gomme slick – scelta sua – ha perso subito terreno e non è più riuscito a recuperare. Tra uscite di pista ed errori strategici, ha chiuso 14°. Il team principal Fred Vasseur ha cercato di rassicurarlo: “Ha ammesso l’azzardo, ora guardiamo avanti a Spa”.

Tre settimane di pausa: Spa all’orizzonte

Ora la Formula 1 si prende una pausa di tre settimane prima di tornare a Spa-Francorchamps per il GP del Belgio, dove tornerà anche la gara sprint del sabato. Per qualcuno sarà l’occasione per confermare i progressi, per altri – come Leclerc o Verstappen – l’opportunità di cancellare una domenica storta.

Ma chi si godrà ogni minuto di questa attesa è senza dubbio Nico Hülkenberg. Perché quando si aspetta qualcosa per 15 anni, ogni secondo dopo vale doppio.