
Il risveglio di oggi in Alto Adige ha avuto un sapore pienamente invernale. Le Dolomiti si sono svegliate coperte da un candido manto di neve che, in alcune aree, ha raggiunto i 15 centimetri. Le precipitazioni nevose hanno imbiancato i rilievi fino a quota 1.700 metri, regalando panorami da cartolina e un’anticipazione della stagione sciistica.
Nelle vallate il freddo si è fatto pungente, mentre in alta quota, a 3.000 metri, i termometri hanno toccato i -12 gradi. Un brusco calo termico che segna ufficialmente la fine del mite autunno e l’arrivo del vero freddo.
Alto Adige: piste imbiancate e prime sorprese per gli escursionisti
Le prime nevicate hanno colto di sorpresa molti escursionisti impegnati nei sentieri di mezza montagna, costretti a fare i conti con neve fresca e temperature rigide.
Sui tracciati delle principali piste da sci si registra già un leggero strato bianco, preludio all’imminente apertura degli impianti. Nonostante il repentino cambiamento del tempo, non si segnalano disagi alla circolazione, grazie anche alla tempestiva pulizia delle strade e all’efficienza dei servizi locali.
Bolzano anticipa l’accensione dei riscaldamenti
Il sindaco di Bolzano, Claudio Corrarati, ha firmato un’ordinanza straordinaria che consente l’accensione anticipata degli impianti di riscaldamento domestici a partire da lunedì 6 ottobre, per un massimo di 7 ore giornaliere.
La misura è stata adottata in deroga a quanto stabilito dal D.P.R. 16 aprile 2013 n. 74, che per la zona climatica E (alla quale appartiene Bolzano) prevede normalmente l’esercizio degli impianti termici tra il 15 ottobre e il 15 aprile.
Il provvedimento si basa sulle previsioni meteorologiche provinciali, che annunciano un ulteriore calo delle temperature nei prossimi giorni, e richiama l’ordinanza comunale del 7 marzo 2018, che consente anticipi o proroghe nell’accensione in caso di condizioni eccezionali.
Freddi record e curiosità climatiche dell’Alto Adige
Il territorio altoatesino è noto per i suoi forti contrasti climatici. Basti pensare che la temperatura più alta mai registrata è stata di 40,1 gradi, l’11 agosto 2003, mentre la più bassa mai rilevata in un centro abitato è stata a Dobbiaco, con -29 gradi il 10 febbraio 1969.
Un dato curioso riguarda la distribuzione delle piogge: in Alto Adige l’inverno è la stagione più secca, mentre l’estate è la più piovosa, per effetto dei temporali estivi che possono scaricare in un’ora la stessa quantità d’acqua che cadrebbe in un intero mese invernale.
Una situazione opposta rispetto alle zone mediterranee, dove i rovesci più intensi si concentrano invece tra dicembre e febbraio.
Un autunno che sa già di inverno
Già il 2 ottobre si era registrata la giornata più fredda dell’autunno, con i primi segnali di gelo in Val Pusteria. A Sesto, paese natale del tennista Jannik Sinner, il termometro era sceso fino a -5 gradi.
Le nuove nevicate e le rigide temperature confermano che l’Alto Adige è pronto a vivere un autunno dal sapore pienamente invernale, in attesa che le montagne si popolino di sciatori e turisti attratti dalla magia del paesaggio dolomitico innevato.