
Nei giorni scorsi c’è stata un’esplosione che ha colpito due foresterie delle Nazioni Unite a Deir al Balah, nella Striscia di Gaza centrale. Come al solito le notizie diramate dall’Onu sono sempre contraddittorie e incomplete: si parla di almeno un morto (bulgaro) e del ferimento di altri cinque impiegati operatori umanitari dell’Onu.

Subito si è sollevata l’indignazione internazionale con relativa condanna contro Israele.
In realtà al momento nessuno sa cosa abbia causato questa esplosione. L’IDF comunica sempre i propri attacchi militari, fornendo di continuo video e foto delle azioni, pubblicate sui canali ufficiali (che la stampa internazionale si guarda bene dal mostrare per poterne fornire notizie false e diffamatorie).

«L’esercito israeliano ha negato di aver attaccato il complesso e ha avviato un’indagine sulla morte di un membro del personale ONU di nazionalità bulgara. Il portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Oren Marmorstein, ha espresso cordoglio per la vittima ma ha ribadito che le IDF non avrebbero avuto alcun coinvolgimento diretto nell’episodio. Nel frattempo, il ministero degli Esteri bulgaro ha annunciato che fornirà ulteriori informazioni una volta completate le indagini sulle circostanze della morte del suo cittadino». [La Voce di New York]

Quello che è certo è che i sedicenti operatori umanitari Onu feriti portati in ospedali israeliani hanno mostrato i loro corpi ricoperti da tatuaggi nazisti!

Chissà perché ciò non ci stupisce…