
La cronaca degli ultimi giorni restituisce un’immagine inquietante della città di Napoli, dove atti di violenza, prevaricazione e criminalità sembrano moltiplicarsi senza sosta. Tre episodi distinti — ma collegati da un filo comune di sopraffazione e degrado sociale — hanno acceso nuovamente i riflettori su una città che troppo spesso balza alle cronache per ragioni tragiche.
Donna aggredita da un branco di adolescenti: identificati sei giovanissimi
Il primo episodio ha avuto luogo nel quartiere Fuorigrotta, in via Leopardi. Una donna di 59 anni brutalmente aggredita da un gruppo di sei minorenni all’uscita di un supermercato. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Napoli Bagnoli, la vittima aveva avuto un diverbio con i ragazzi all’interno del negozio. Ma all’esterno la situazione è precipitata.
Mentre la donna si allontanava con le buste della spesa, veniva inseguita da uno dei ragazzi, colpita alle spalle con un violento calcio e fatta cadere rovinosamente a terra. Nella caduta ha battuto la testa, riportando un grave trauma cranico e una ferita lacero-contusa. Trasportata successivamente in stato d’incoscienza all’ospedale San Paolo. Poi trasferita d’urgenza al San Giovanni Bosco, dove si trova tuttora in prognosi riservata. Le sue condizioni restano gravi, sebbene non sia in pericolo di vita.
I sei adolescenti, tra cui due ragazze, hanno tra i 12 e i 16 anni. Solo uno di loro, il sedicenne autore materiale dell’aggressione, potrà essere imputato. Gli altri, per la giovane età, sono stati segnalati e affidati alle famiglie.
Le telecamere a Napoli, svelano la violenza: schiaffi, provocazioni e violenza gratuita
Le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona hanno offerto un quadro ancora più agghiacciante. I ragazzi non solo hanno aggredito la donna, ma poco prima si sarebbero resi protagonisti di altri atti di disturbo e violenza contro i passanti, con schiaffi e insulti lanciati a caso. Un comportamento da branco, privo di freni inibitori, che riaccende il dibattito sulla crescente aggressività tra giovanissimi.
Napoli a Ponticelli: occupata la casa di una donna morta, minacciata la figlia
Appena pochi giorni dopo, un’altra vicenda ha indignato l’opinione pubblica. Nel quartiere Ponticelli, una casa popolare è stata occupata abusivamente subito dopo la morte della legittima assegnataria, la signora Angela. Gli abusivi — già noti alle forze dell’ordine — non solo hanno sostituito la serratura dell’abitazione, ma hanno anche gettato tra i rifiuti gli effetti personali della defunta.
La denuncia è arrivata dal deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha accompagnato la figlia della vittima, Luisa, durante un sopralluogo. Proprio in quell’occasione gli occupanti hanno reagito con minacce verbali nei confronti della donna, tentando di giustificare l’occupazione con presunte morosità mai dimostrate.
Un episodio non isolato. Già nel 2024, la stessa abitazione era stata occupata dalla medesima famiglia. Questo mentre Angela era temporaneamente a Reggio Emilia per motivi di salute. Anche in quel caso, fu necessario un lungo percorso legale per ripristinare la legalità. “La memoria di Angela è stata oltraggiata – ha dichiarato Borrelli –. È urgente un intervento deciso delle autorità per fermare questo scempio”.
Afragola: Pasquale Buono freddato nel negozio di famiglia
La terza tragedia si è consumata ad Afragola, nel rione Gescal. Pasquale Buono, 45 anni, veniva assassinato sotto gli occhi increduli di alcuni clienti all’interno del negozio di biancheria del padre. Erano da poco passate le 18:30 quando due killer a bordo di uno scooter TMax hanno fatto irruzione nel locale.
Le telecamere di sorveglianza hanno registrato tutta la sequenza: l’irruzione dei due uomini armati, la fuga precipitosa di una cliente, i colpi di pistola che hanno raggiunto Buono alla schiena, uccidendolo sul colpo. Gli aggressori sono poi fuggiti, mentre la scena si è riempita di passanti atterriti.
Sebbene la vittima non avesse precedenti penali, era stata in passato accostata al clan Moccia, ma senza conseguenze giudiziarie. Le indagini della polizia e della Squadra Mobile di Napoli proseguono senza sosta per identificare i responsabili del brutale omicidio.
Napoli è una città investita da un’ondata di violenza
I tre eventi, accaduti a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro, mostrano chiaramente come Napoli stia affrontando un’ondata di violenza che coinvolge ogni fascia d’età e ogni angolo del tessuto urbano: dai baby criminali ai killer professionisti, passando per chi approfitta delle falle del sistema abitativo per imporre la propria legge.
Mentre la politica promette interventi e le forze dell’ordine lavorano incessantemente, resta il dramma quotidiano vissuto da chi è vittima di un sistema che spesso sembra impotente davanti alla brutalità e all’illegalità. Napoli merita una svolta, prima che l’assuefazione alla violenza diventi la norma.