Napoli, 15enne investito a Bagnoli: l’automobilista controlla l’auto e fugge

Il racconto della madre, Arianna Mocerino, consigliera della X Municipalità, che ha denunciato sui social il comportamento dell’uomo: “Non si è preoccupato di mio figlio, ha solo guardato i danni alla macchina e poi è scappato”.

Napoli Bagnoli

Martedì 30 settembre, intorno alle 18:40, un grave episodio ha scosso il quartiere di Bagnoli, a Napoli. Un ragazzo di 15 anni è stato travolto da un’auto mentre si trovava a bordo del suo motorino. L’automobilista, un uomo anziano, nel tentativo di effettuare una manovra di retromarcia in un punto inadeguato, ha urtato il mezzo a due ruote, facendolo cadere rovinosamente a terra.

Il giovane, rimasto ferito e impaurito dopo aver battuto la testa sull’asfalto, è stato soccorso e trasportato in ospedale, dove si trova tuttora sotto osservazione.

Investito a Bagnoli: la denuncia sui social di Arianna Mocerino

La vicenda è stata raccontata dalla madre del ragazzo, la consigliera municipale Arianna Mocerino, con un post pubblicato in piena notte. “Sono le 1:46 e siamo ancora in ospedale per colpa di un uomo anziano che, invece di dimostrarsi responsabile, ha agito in modo vile e vergognoso”, ha scritto la consigliera.

Secondo quanto riportato, l’automobilista non avrebbe offerto alcun tipo di aiuto al minore ferito. Al contrario, si sarebbe preoccupato soltanto di esaminare i danni alla propria auto. “Davanti ai testimoni ha addirittura dichiarato: non pagherò niente. Poi è salito in macchina ed è fuggito via senza prestare soccorso”, ha denunciato la madre.

I testimoni e il senso civico

Fondamentale è stato l’intervento dei presenti, che non hanno voltato lo sguardo dall’altra parte. Alcuni testimoni, infatti, hanno prestato i primi aiuti al ragazzo e hanno raccolto informazioni utili per identificare l’automobilista, compreso il numero di targa della vettura.

“Desidero ringraziare chi si è fermato ad aiutarci – ha sottolineato Mocerino – perché con la loro prontezza hanno dimostrato umanità e coraggio. Grazie a loro possiamo credere che, accanto a gesti di viltà e vergogna, esista ancora un senso civico autentico”.

La promessa della madre: “Andrò fino in fondo”

Il post si conclude con un impegno preciso: quello di non lasciar cadere la vicenda nell’ombra. “Sono una madre, ma anche un avvocato, e non mi fermerò finché non avrò giustizia per mio figlio. Questo uomo deve essere identificato, denunciato e privato della patente. Chi si comporta in questo modo non è degno di guidare né di definirsi uomo”, ha ribadito la consigliera.

L’indignazione si unisce alla speranza che simili episodi possano rappresentare un punto di svolta nella lotta contro l’irresponsabilità stradale, soprattutto quando a pagarne le conseguenze sono giovanissimi cittadini.