Multata Marion: 3 milioni di euro per televendite ingannevoli sui materassi

Secondo l’Antitrust, la società Emme Group avrebbe condotto campagne televisive scorrette, approfittando di sconti falsi e messaggi fuorvianti, soprattutto a danno degli anziani.

Marion materassi

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha inflitto una sanzione di 3 milioni di euro alla società Emme Group Spa, proprietaria del noto marchio Materassi Marion, per aver adottato una pratica commerciale scorretta, ingannevole e aggressiva. La decisione arriva dopo un’attenta analisi delle campagne pubblicitarie dell’azienda, trasmesse su canali televisivi nazionali e locali, ritenute lesive dei diritti dei consumatori.

Le televendite del marchio Materassi Marion, rivolte in particolare a un pubblico anziano, si sono contraddistinte per la comunicazione di informazioni non veritiere in merito ai prezzi, agli sconti e alla presenza di presunti vantaggi fiscali legati all’acquisto dei prodotti.

Marion, sconti “farlocchi”: prezzi gonfiati

Uno degli aspetti più gravi segnalati dall’Autorità riguarda la rappresentazione ingannevole dei prezzi di vendita. Nei vari spot promozionali di Marion, i materassi venivano pubblicizzati come fortemente scontati rispetto a un presunto prezzo iniziale. Tuttavia, l’Antitrust ha stabilito che quel prezzo barrato non era mai stato realmente praticato sul mercato, configurando una chiara strategia di marketing finalizzata a simulare una convenienza artificiale.

Inoltre, le televendite non riportavano il prezzo più basso applicato nei 30 giorni precedenti, come invece richiesto dalla normativa introdotta nel 2023 per garantire trasparenza nelle offerte promozionali. Una mancanza non da poco, che ha inciso negativamente sulla capacità dei consumatori di valutare l’effettivo valore dell’offerta.

Promozioni ingannevoli Marion e pressione psicologica

La sanzione non si limita solo alla questione dei prezzi. Secondo quanto rilevato dall’AGCM, le comunicazioni pubblicitarie di Marion avrebbero anche millantato incentivi fiscali inesistenti o comunque non chiaramente specificati, inducendo così i clienti a credere in ulteriori vantaggi economici.

A rendere il tutto ancora più preoccupante è l’aggressività della comunicazione, spesso giocata sulla leva dell’urgenza e sull’idea di un’occasione irripetibile. Questa tecnica di pressione, tipica delle televendite, si è rivelata particolarmente efficace — e potenzialmente dannosa — nei confronti dei consumatori più anziani, che rappresentano una larga fetta del target della società.

La voce dei consumatori: l’Unione Nazionale dei Consumatori si fa sentire

Non si è fatta attendere la reazione dell’Unione Nazionale dei Consumatori (UNC), che ha espresso soddisfazione per l’intervento dell’Antitrust. In un comunicato, l’UNC ha dichiarato:

“Finalmente un freno a quelle televendite che speculano sulla buona fede dei cittadini, spesso anziani e soli, proponendo sconti inesistenti e promozioni truccate.”

L’associazione ha anche sottolineato l’importanza di una maggiore vigilanza su questo tipo di comunicazioni commerciali. Inoltra ha esortato le istituzioni a rafforzare gli strumenti di tutela, in particolare per le fasce più vulnerabili della popolazione.

Un segnale forte al mercato

La multa da 3 milioni inflitta a Emme Group rappresenta un precedente importante per contrastare le pratiche commerciali scorrette nel settore delle televendite. Il messaggio è chiaro: non c’è più spazio per pubblicità ingannevoli e tecniche manipolatorie. In un sistema dove, soprattutto, a farne le spese sono i consumatori più fragili.

Questa vicenda dimostra quanto sia fondamentale una corretta informazione commerciale e quanto possa essere determinante il ruolo delle Autorità di controllo. Il rispetto della trasparenza e della correttezza non è solo un dovere legale, ma un obbligo morale verso chi ogni giorno si affida alla televisione per scegliere, fidarsi e acquistare.