La notizia della scomparsa di Alice ed Ellen Kessler, amatissime gemelle del teatro musicale europeo, arriva dalla Dpa: entrambe sono morte a 89 anni nella loro abitazione di Gruenwald, alle porte di Monaco di Baviera. Vivevano in due appartamenti contigui, separati solo da una porta scorrevole, come a voler mantenere anche fisicamente quella vicinanza che aveva segnato tutta la loro esistenza.
Le prime verifiche della polizia, intervenuta sul posto, non hanno fornito ulteriori dettagli. La polizia criminale bavarese ha aperto un’indagine formale, come avviene di prassi, mentre alcuni media tedeschi hanno parlato di un’operazione in corso nella zona.
Le Kessler: le origini di un mito
Nate il 20 agosto 1936 a Nerchau, in Sassonia, Alice ed Ellen avevano iniziato a danzare da bambine nel corpo di ballo dell’Opera locale. Nel 1952, appena sedicenni, lasciarono la Germania Est per stabilirsi a Düsseldorf, nella Germania Ovest: un passo decisivo che diede avvio a una carriera internazionale.
La loro eleganza e disciplina le portarono rapidamente sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, accanto a star come Frank Sinatra e Fred Astaire. In Italia divennero celebri negli anni Sessanta, entrando nel cuore del pubblico televisivo con varietà epocali.
Dalle luci di Parigi alla tv italiana
A diciannove anni entrarono nelle leggendarie Bluebell Girls del Lido di Parigi. Il carisma, la simmetria perfetta dei movimenti e la freschezza scenica le resero irresistibili. Poco dopo approdarono in Italia, nello spettacolo Rai Giardino d’inverno, accanto a Don Lurio e al Quartetto Cetra.
Il successo definitivo arrivò nel 1961 con Studio Uno: Antonello Falqui le trasformò nel simbolo del varietà televisivo del sabato sera. Il loro celebre Da-da-un-pa divenne un tormentone nazionale, imitatissimo per ironia, pronuncia e passi di danza.
Una vita condivisa, anche fuori scena
La forza delle Kessler non stava solo nella loro immagine: vivevano davvero una simbiosi profonda. Dal 1986 abitavano a Gruenwald in una casa progettata per loro, con spazi speculari, arredi quasi identici e una porta scorrevole che potevano decidere di aprire o chiudere. Una vicinanza che, raccontavano, era frutto di disciplina e di un equilibrio conquistato nel tempo.
In interviste recenti, festeggiando i loro ottant’anni, avevano parlato con sincerità del peso — e della bellezza — dell’essere gemelle identiche: una vita vissuta sempre in coppia, a volte come “una camicia di forza”, ma anche come una protezione reciproca mai venuta meno.
La scelta finale: restare unite anche nella morte
Secondo quanto riportato dalla stampa tedesca, le gemelle Kessler avrebbero scelto il suicidio assistito, pratica consentita in Germania in specifiche circostanze e basata sulla volontà libera e consapevole della persona. La polizia specializzata K12, giunta sul posto verso mezzogiorno, ha escluso ipotesi di violenza.
Da tempo Alice ed Ellen avevano espresso il desiderio di non separarsi mai, nemmeno negli ultimi istanti. Nei loro testamenti avevano chiesto che le ceneri fossero deposte nella stessa urna, insieme a quelle della madre Elsa e del loro amato cane Yello. In più occasioni avevano dichiarato che non avrebbero voluto sopravvivere l’una senza l’altra: un patto affettivo ed etico che ha segnato la loro intera esistenza.
Eredità di eleganza e dedizione
Il fenomeno Kessler non è stato solo estetica o spettacolo: era disciplina, professionalità e una sintonia rara. La loro carriera, durata decenni, ha lasciato un segno indelebile nella televisione e nel teatro europeo.
Con la loro scomparsa si chiude un capitolo luminoso dello spettacolo del Novecento. Rimane l’immagine di due artiste che hanno vissuto all’unisono, danzando nella vita con la stessa grazia con cui calcavano il palcoscenico.
