
Per diversi giorni la riviera adriatica, Montesilvano, è stata teatro di una serie di episodi inquietanti. Un gruppo di ragazzi, a bordo di un’auto, prendeva di mira i passanti. Pedoni, ciclisti e motociclisti, colpiti sparando loro pallini con una pistola ad aria compressa. I colpi erano diretti verso la parte alta del corpo e avrebbero potuto provocare lesioni gravi. Tra le nove vittime accertate figurano una bambina di 4 anni e un’adolescente di 13.
Montesilvano: la svolta nelle indagini
Tutto è iniziato nel pomeriggio di venerdì 8 agosto, quando i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Montesilvano hanno avviato una vera e propria caccia ai responsabili. Le testimonianze delle vittime, unite alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, hanno permesso di individuare il veicolo usato. Il mezzo una Fiat Panda celeste, ripresa mentre si muoveva tra i luoghi degli attacchi.
L’ultimo colpo a Spoltore
La sera di lunedì 11 agosto, il gruppo è tornato in azione a Spoltore. Vittima una ragazza colpita alla coscia nei pressi di un esercizio commerciale. Il comandante della Stazione dei carabinieri locale, libero dal servizio, ha riconosciuto l’auto in via Monte Faito, a Pescara, e ha subito avvisato il 112.
L’arresto e il sequestro dell’arma
Grazie all’intervento immediato delle volanti della questura, due giovani di 21 e 22 anni sono stati fermati a bordo della Panda. All’interno il ritrovamento di una pistola ad aria compressa, replica di una Beretta calibro 92, senza tappo rosso e ancora carica di pallini con bombola inserita.
Accuse e indagini in corso
Il fascicolo è stato trasmesso alla Procura con l’ipotesi di reato di lesioni personali. Le indagini proseguono per verificare l’esatta dinamica di tutti gli episodi e per identificare eventuali altri complici. L’operazione congiunta di carabinieri e polizia ha posto fine a un “gioco” pericoloso che aveva generato ansia e allarme nella comunità.