La Monta delle Vacche: quando la trasgressione incontra libertà senza giudizi

Un'esperienza unica nel suo genere, che sta ridefinendo i confini del clubbing gay in Italia.

La monta delle vacche

Un nuovo tipo di evento sta prendendo piede nelle città italiane, suscitando curiosità e discussioni: “La Monta delle Vacche”. Non si tratta di una semplice serata LGBTQ+, né di un classico party cruising, ma di un gioco di ruolo complesso e strutturato. Qui promettono un’esperienza intensa e sensoriale, come recita lo slogan sulla loro homepage: “To be free“. L’obiettivo è chiaro: offrire uno spazio dove i partecipanti possano “lasciarsi andare in un’atmosfera senza giudizi”, superando i limiti convenzionali. Questo evento itinerante ha già toccato città come Milano (all’Hot Dog Club), Roma (al New Diavolo Dentro), Padova, Torino, Firenze e Catania. Un punto di riferimento per chi cerca una forma di espressione radicale e un’esperienza di sottomissione consensuale.

Ruoli e dinamiche del gioco: i “tori” e le “vacche”

Il fulcro de “La Monta delle Vacche” risiede nella sua suddivisione in ruoli ben definiti, che richiamano le dinamiche rurali della monta. I partecipanti si dividono in “tori” (coloro che assumono il ruolo attivo) e “vacche” (i passivi), con l’aggiunta dei “vitelli“, passivi che si dedicano esclusivamente al sesso orale. La scelta di questi termini, unita all’immagine di un uomo bendato e nudo sulle locandine, allontana immediatamente qualsiasi associazione a una gita fuori porta, proiettando i partecipanti in un contesto di trasgressione estrema e libertà totale.

Gli organizzatori, inoltre, mettono a disposizione gli “stallieri“, figure chiave che assistono le “vacche” nei loro spostamenti e garantiscono che le regole del gioco vengano rispettate. Una delle regole fondamentali è che i “tori” sono liberi di scegliere e né “vacche” né “vitelli” possono rifiutarsi, salvo in casi eccezionali come la presenza di piercing genitali o dimensioni “oggettivamente esagerate” da parte del “toro”. La non conformità a questa regola porta all’esclusione dal gioco, sottolineando la serietà con cui l’evento è gestito.

Il dresscode e il protocollo d’ingresso

L’esperienza inizia già all’ingresso, con orari differenziati per i partecipanti. Le “vacche” e i “vitelli” entrano per primi, vengono spogliati, numerati e posizionati nella sala. Le “vacche” restano completamente nude e indossano un cappuccio scuro che copre gli occhi per tutta la durata del gioco, mentre i “vitelli” sono a torso nudo con un cappuccio chiaro. I “tori” entrano in un secondo momento, con la possibilità di rimanere nudi o indossare una t-shirt nera, ma sempre a volto scoperto.

Gli “stallieri“, riconoscibili per la canotta bianca e il grembiule nero, sono responsabili di aiutare le “vacche” negli spostamenti, data la loro impossibilità di vedere. Il gioco vero e proprio ha inizio con l’arrivo dei “tori”, liberi di interagire con “vacche” o “vitelli” fino a quando non si sentono “sazi” o non scade l’orario di “fine monta”. La “vacca” è tenuta a sottostare alla monta per il tempo e le posizioni desiderate dal “toro”, enfatizzando il tema della sottomissione consensuale.

La “Vacca Imperiale” e il “Toro Alfa”: premi e controversie

Al termine del gioco, vengono proclamati i vincitori simbolici. La “Vacca Imperiale“, ovvero colei che ha ricevuto il maggior numero di preferenze, e il “Toro Alfa“, il partecipante più votato e considerato il più prestante. La “Vacca Imperiale” ha la possibilità di partecipare a “Spaccalavacca“. Si tratterebbe di una gang bang di 7 minuti e mezzo in un’area riservata ai “tori” che lo desiderano. I vincitori di questa prova, coloro che resistono fino alla fine, si aggiudicano l'”esclusiva t-shirt” del gioco. Se la “Vacca Imperiale” si rifiuta, il premio passa al “Toro Alfa”, una dinamica che, come sottolineato, rimanda a un certo “patriarcato” all’interno del gioco. Questi riconoscimenti aggiungono un ulteriore livello di competizione e trasgressione all’evento.

La community online: tra iscrizioni e contenuti hot

L’organizzazione de “La Monta delle Vacche” si avvale ampiamente della piattaforma Telegram. Ogni regione ha il suo canale dedicato, dove vengono comunicate le aperture delle liste e tutte le informazioni relative agli eventi. Questo sistema permette una gestione efficiente delle iscrizioni e delle comunicazioni. Non mancano richieste specifiche, come la ricerca di “stallieri aggiuntivi” che siano “svegli e in grado di imporsi per far rispettare le regole”, come accaduto a Milano. Oltre ai canali ufficiali, esistono numerosi gruppi Telegram, segnalati sul sito, che fungono da punto di incontro per aspiranti partecipanti.

Alcuni di questi gruppi, come “La Monta” con oltre 3 mila iscritti, sono stati segnalati per la diffusione di contenuti pornografici, rendendoli non immediatamente visibili senza uno sblocco specifico.

Altri gruppi sono usati per la geolocalizzazione e la ricerca di incontri più intimi, con richieste esplicite di foto e preferenze specifiche (es. “padrone autoritario molto dominante” in cerca di “nuovi schiavi”). La presenza di queste chat evidenzia come l’evento si inserisca in un contesto più ampio di comunità e di ricerca di esperienze sessuali e relazionali trasgressive, dove la “libertà” e la “perversione” si fondono senza filtri. Le discussioni online, e le richieste di presenza in chat, dimostrano l’interesse e la curiosità che questo fenomeno sta generando, confermando che la trasgressione, in questo contesto, “non ha abiti”.