Mistero sulla morte di Celeste Pin: “Non si è suicidato”. L’ombra dell’omicidio

L'ex moglie dell'ex calciatore viola esclude il suicidio e punta il dito: "Voglio la verità". Perquisizioni, autopsia e cellulari sotto sequestro. La procura non esclude l’omicidio.

celeste pin

Un uomo stimato, un ex campione, una vita apparentemente serena. E poi, all’improvviso, la tragedia. Celeste Pin, storico difensore e capitano della Fiorentina, è stato trovato morto il 22 luglio nella sua abitazione sulle colline fiorentine. Da quel momento, l’ipotesi del suicidio – ventilata nelle prime ore – ha cominciato a scricchiolare, lasciando spazio a uno scenario ben più inquietante: quello di un possibile omicidio.

La procura di Firenze, guidata dal PM Silvia Zannini, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti, un passaggio che indica chiaramente la volontà di andare fino in fondo. Nessuna pista è esclusa, e il lavoro degli inquirenti si fa ora serrato.

Celeste Pin: autopsia, cellulari e casa sotto sequestro: si cerca la verità

La prima mossa della magistratura è stata disporre l’autopsia, prevista per mercoledì 30 luglio all’Istituto di medicina legale del Careggi. Il corpo di Pin, 64 anni, è stato sequestrato per consentire tutti gli accertamenti necessari, compresi quelli tossicologici. Ma non solo: le forze dell’ordine, coadiuvate dagli esperti della Scientifica, hanno setacciato per ore l’abitazione del calciatore.

Sono stati raccolti dispositivi elettronici, documenti, eventuali appunti, e si cerca ancora un testamento, che – a oggi – non è stato rinvenuto. La casa è stata messa sotto sorveglianza per evitare la contaminazione della scena.

L’accusa dell’ex moglie: “Celeste non si è tolto la vita”

A rompere definitivamente il fragile castello dell’ipotesi suicidaria è Elena Fabbri, ex moglie di Pin. È lei a chiedere giustizia, sostenuta dall’avvocato Mattia Alfano. “Non era depresso, non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Indagate per omicidio”, afferma senza mezzi termini.

Fabbri descrive un uomo attivo, mentalmente lucido, che – nonostante un passato difficile – si era rialzato, affrontando le sfide con coraggio. L’ipotesi più concreta, secondo lei? Una rapina finita male o un’aggressione. La donna ha richiesto espressamente l’analisi del cellulare dell’ex marito, ora nelle mani degli investigatori.

Telefonata sospetta e un cambio d’umore di Celeste Pin, il dettaglio chiave

Un elemento emerso dai primi interrogatori getta un’ulteriore ombra sulla dinamica della morte. Durante una vacanza recente con amici, Pin avrebbe ricevuto una telefonata che lo avrebbe turbato profondamente, modificando bruscamente il suo umore. Un particolare che gli inquirenti stanno valutando con attenzione, cercando di risalire all’interlocutore e al contenuto della conversazione.

La procura sta inoltre valutando accertamenti sui conti bancari e sulle comunicazioni recenti di Pin. Lo scopo è ricostruire eventuali tensioni, movimenti sospetti o pressioni subite nei giorni precedenti alla morte.

Un’icona del calcio in cerca di giustizia

Celeste Pin non era solo un calciatore. Per Firenze era una bandiera, un simbolo. Difensore arcigno e uomo d’onore, ha indossato per anni la maglia della Fiorentina con orgoglio. La sua scomparsa, già dolorosa per la città, si tinge ora di mistero e alimenta interrogativi inquietanti.

Chi aveva interesse a farlo tacere? Quali verità non dovevano emergere? L’inchiesta è appena iniziata, ma l’obiettivo è uno solo: fare piena luce sulla tragica fine di un uomo che aveva ancora molto da vivere.