
Un’importante operazione condotta dall’Europol, ha portato alla chiusura della piattaforma KidFlix, un sito dedicato alla diffusione di video pedopornografici nel dark web. Con la collaborazione delle forze di polizia di 38 paesi, l’operazione ha portato all’arresto di 79 persone e all’identificazione di 1.300 sospettati. Non avrebbero informazioni in quali paesi sarebbero avvenuti gli arresti.
Il sito e i video pedopornografici
KidFlix, attiva dal 2021, era una delle più grandi piattaforme illegali del suo genere. Conteneva un archivio di 72.000 video e un traffico che ha raggiunto 1,8 milioni di utenti globali. Questa piattaforma non solo permetteva il download di materiale illecito, ma anche la trasmissione in streaming.
Le operazioni di pagamento venivano effettuati attraverso criptovalute. Un sistema che successivamente permetteva di convertirli in token interni del sito. Gli utenti potevano accumulare crediti caricando nuovi contenuti, verificando descrizioni e assegnando categorie ai video.
Sui video pedopornografici: arrestati di diversi italiani coinvolti
Tra gli arrestati figurano diversi cittadini italiani. Tra questi un 36enne massaggiatore di Pesaro Urbino, un 22enne operaio di Caserta, un 27enne disoccupato di Foggia e un 49enne informatico di Biella. Conseguentemente altre indagine hanno rivelato l’esistenza di una pagina nel dark web chiamata “Wikipedo“. Si tratterebbe di un’enciclopedia dedicata alla pedopornografia con vere e proprie istruzioni per i pedofili.
Il sequestro dei server e la chiusura di KidFlix
L’11 marzo 2025, le autorità tedesche e olandesi hanno sequestrato i server di KidFlix. Alla luce dei sequestri si è riscontrato che venivano caricati circa 3,5 nuovi video ogni ora, molti dei quali sconosciuti alle forze dell’ordine prima dell’indagine. Intanto gli investigatori hanno accertato che nel corso degli anni sono stati caricati 91.000 video unici. Tutti file caricati e condivisi per una durata complessiva di 6.288 ore.
Il ruolo dell’Italia nell’operazione sui video pedopornografici
Le indagini, in Italia, sono state avviate dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online. Grazie anche al supporto e la collaborazione con il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Napoli. Tutto sotto il coordinamento investigativo della IV Sezione della Procura della Repubblica di Napoli. Grazie al lavoro degli investigatori, l’operazione ha permesso di smantellare una delle reti criminali più grandi e pericolose degli ultimi anni.