Luca Barbareschi tra gloria e tormenti: “Mi odiano perché sono onesto”

L’attore e regista si racconta senza filtri: tra carriera, cadute fisiche e morali, legami familiari difficili e un’identità ebraica che sente come motivo di esclusione.

Barbareschi figli

Luca Barbareschi si avvicina a una doppia ricorrenza significativa: i 70 anni d’età e i 50 di carriera nel mondo dello spettacolo. Un traguardo che vorrebbe celebrare in due luoghi simbolici della sua vita: la cosmopolita New York, dove si è formato da giovane, e Filicudi, l’isola siciliana che ama visceralmente. La sua prima apparizione sul grande schermo risale a quando aveva solo 19 anni: da allora ha attraversato mezzo secolo tra ciak, copioni, regie e produzioni.

Barbareschi: ferite visibili e invisibili

Il 2025 si sta rivelando un anno impegnativo anche dal punto di vista fisico: Barbareschi ha subito ben quattro fratture alla colonna vertebrale e ha dovuto sostituire una vecchia protesi al ginocchio, logorata dallo sport praticato in gioventù. “Un dolore insopportabile, non lo auguro a nessuno,” racconta. Eppure non si ferma: è attualmente impegnato in teatro con lo spettacolo “November” e dal 24 luglio torna anche al cinema con “Paradiso in vendita”, un progetto al quale ha dedicato due anni di lavoro.

Rapporti familiari spezzati

Nonostante l’enorme impegno nel lavoro, le ferite più profonde Luca Barbareschi le attribuisce ai legami familiari. “Quando stai male, capisci chi ti è davvero vicino. Ho dato lavoro a migliaia di persone, ma nessuno si fa sentire se non per chiedere qualcosa.” Parole dure anche nei confronti delle sue figlie: “Non ricevo un ‘come stai’, solo richieste: ‘quanto mi dai?’ oppure ‘cosa mi fai fare?’”.

L’attore confessa di provare un affetto particolare per Angelica, definita “la più simile a me, la più geniale”, ma anche “la più distante”. Secondo lui, Angelica lo odia e lo accusa, ma lui continua a desiderare per lei solo una cosa: felicità e indipendenza economica. “A trent’anni bisogna sapersi mantenere da soli. Ognuno è responsabile del proprio destino.”

La figlia di Barbareschi: dominatrice e un’eco di silenzi

Angelica Barbareschi ha fatto parlare di sé anche per la sua inaspettata scelta professionale: ha abbandonato il lavoro come assistente alla regia per dedicarsi al mondo del bondage, come dominatrice. Una decisione che ha messo ulteriormente in crisi i rapporti con il padre, il quale non ne condivide le scelte, ma continua a dichiarare di amarla profondamente. “Ci sentiamo solo per Natale e compleanno,” ha detto lei in un’intervista, confermando la distanza emotiva tra loro.

Barbareschi è padre di cinque figli: Beatrice ed Eleonora, avute con Patrizia Fachini, e Maddalena e Francesco Saverio, nati dal matrimonio con Elena Monorchio.

Luca Barbareschi: tradito anche dal mondo artistico

L’artista non nasconde la sua amarezza nemmeno verso il mondo dello spettacolo italiano, che sente spesso ostile e ingrato. “Ho prodotto decine di film, fiction, documentari. Eppure, quando sono in difficoltà, nessuno chiama.” Cita colleghi come Sergio Castellitto e Sergio Rubini, che, a suo dire, hanno beneficiato del suo supporto professionale senza mai offrirgli in cambio neppure una parola di conforto nei momenti difficili.

“Sono ebreo, per questo risulto divisivo”

Una riflessione toccante riguarda la sua identità ebraica, che Barbareschi ritiene essere uno dei motivi per cui non è mai stato completamente accettato. “L’ebraismo è complesso, non offre risposte semplici. È un modo di pensare che non si adatta alla semplificazione.” Secondo lui, questo approccio “ermeneutico” alla vita lo rende indigesto a chi cerca certezze immediate. “Non sono Milan o Inter. Io sono il Chievo, e questo dà fastidio.”

L’aneddoto con Serena Grandi: “Forse è successo qualcosa”

Nel lungo elenco di attrici con cui ha lavorato, Barbareschi cita con ironia Serena Grandi: “Forse è successo qualcosa tra noi, ma non ricordo. Di sicuro ero molto pazzo di lei.” Con lei aveva recitato nel film Teresa, in un periodo in cui era giovane e passionale. Oggi lo ricorda con un sorriso nostalgico.

L’uomo oltre il personaggio

La figura di Luca Barbareschi emerge in tutta la sua complessità: un artista prolifico, un padre tormentato, un uomo convinto di aver pagato il prezzo della coerenza e dell’appartenenza. Scomodo per scelta, orgogliosamente indipendente, ancora in cerca di pace nei luoghi e tra le persone che ama.