
A Lamon (Belluno), si è consumata l’ennesima tragedia. Vladislav Gaio, 49 anni, perseguitava da tempo la moglie che lo aveva denunciato e, in preda a un raptus, ha ucciso il figlio che difendeva la mamma, per poi togliersi la vita.
Questa la probabile dinamica all’interno del nucleo familiare che ha dato origine all’ennesimo caso di omicidio-suicidio. Nella piccola abitazione, dopo la denuncia della figlia 13enne, i Carabinieri hanno trovato i cadaveri di Riccardo Gaio, 17 anni e del padre.
La moglie di Vladislav Gaio e la figlia (che ha chiamato i Carabinieri), sono attualmente ricoverate nell’ospedale di Feltre in una sezione dedicata alla vittime di violenza.
La dinamica dell’omicidio-suicidio
La dinamica dell’omicidio-suicidio è stata accertata. Vladislav avrebbe preso un coltella dalla cucina al piano terra dell’abitazione. E’ salito al piano superiore dove c’era il figlio e lo ha colpito svariate volte all’addome. Poi, ha preso una pistola da macello e ha sparato al figlio per finirlo. Poi si è sparato finendo riverso sul pavimento.
Gli atteggiamenti persecutori di Vladislav
Secondo quanto stanno accertando gli investigatori, da qualche tempo l’uomo aveva assunto atteggiamenti persecutori contro l’ex moglie, con la quale però continuava a vivere, assieme ai due figli. Probabilmente vi erano dei motivi economici che impedivano una separazione anche di residenza. Questo potrebbe aver acuito la tensione interna alla famiglia, con conseguenti diverbi e possibili violenze. Risulterebbe che nei giorni scorsi la donna si sarebbe decisa anche a presentare denuncia contro l’ex coniuge. Il figlio avrebbe preso le parti della madre, opponendosi alle prepotenze del padre; da qui, molto probabilmente, la decisione estrema e il tragico esito.
Il nucleo familiare si era stabilito nelle montagna bellunesi da circa 13 anni. L’uomo aveva lavorato fino a marzo a Bassano del Grappa (Vicenza), poi il contratto era stato interrotto. La donna aveva un lavoro con il quale mandava avanti la gestione economica della famiglia. Il figlio aveva smesso di frequentare una scuola superiore a Fiera di Primiero (Trento).