La guerra di Hamas (e non solo) contro l’ebreo collettivo. Israele reagisce

Continua la guerra dei terroristi palestinesi della Striscia di Gaza contro l’ebreo collettivo: Israele. Gli affiliati delle varie organizzazioni islamiche -Hamas in primis e poi  il Jihad islamico- hanno preso di mira civili. Soprattutto civili: donne anziani, bambini, disabili, malati.

Il bilancio provvisorio

Secondo quanto riportano i media israeliani il nuovo bilancio dei morti israeliani è di 700. I feriti sono 2.500, moltissimi gravi. Ci sarebbero 750 dispersi, sarebbero almeno 100 gli ostaggi nelle mani di Hamas. Tra loro americani e tedeschi. Sarebbero 260 i morti al rave dei giovani pacifisti nel deserto. Israele ha chiesto ai suoi cittadini di abbandonare l’Egitto. Secondo il ministero della Sanità di Gaza i morti per gli attacchi di Israele sono arrivati a 436 con 2.270 feriti.

La risposta di Israele

Il portavoce dell’Esercito israeliano (IDF), il Tenente colonnello Richard Hecht, durante un briefing ha affermato che hanno ”ripreso il controllo di 22 località nel sud” che erano state invase dai militanti di Hamas, ma li stanno ancora affrontando in otto località.  L’obiettivo principale è quello di confermare che quelle comunità sono libere da terroristi”.

L’IDF ha anche reso noto che 10 palazzoni, dove si trovavano installazioni militari di Hamas, sono stati colpiti durante raid aerei notturni condotti sulla Striscia di Gaza che hanno colpito anche il quartier generale dell’intelligence di Hamas utilizzata come infrastruttura militare dal gruppo terroristico. L’esercito sta attualmente effettuando attacchi contro tutta la Striscia. Si preparano ad entrarvi.

Mentre scriviamo da Sderot, distante circa 10 km da Gaza, i carri armati israeliani stano colpendo ripetutamente le postazioni di Hamas. E la Marina israeliana afferma di aver ucciso cinque terroristi palestinesi che si nascondevano sulla spiaggia di Zikim, vicino al confine con la Striscia di Gaza. “È guerra. Ma la vinceremo noi”.

Netanyahu: “È guerra. Ma la vinceremo noi”

Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu sta cercando di creare un Gabinetto di guerra. L’opposizione è d’accordo. Yair Lapid ha dichiarato di essere disposto a istituire un governo di emergenza per “supervisionare la difficile, complessa e lunga campagna che ci aspetta. Netanyahu sa che con la composizione disfunzionale dell’attuale governo è impossibile fare la guerra. Israele ha bisogno di essere guidato da una figura politica professionale, esperta e responsabile”.

Da ieri è stata lanciata l’operazione “Spada di Ferro” e Netanyahu ha annunciato che “Israele è in guerra”, ma “vincerà”, promettendo ad Hamas che “pagherà un prezzo che non ha mai conosciuto”. Poi ha assicurato che l’esercito userà “tutta la sua potenza per distruggere le capacità” dei terroristi palestinesi. Il premier israeliano, ex forze speciali, in un discorso televisivo si è rivolto ai gazawi: “Tutti quei luoghi dove Hamas si nasconde ne faremo delle rovine. Dico agli abitanti di Gaza: uscite da lì adesso, perché agiremo ovunque con tutta la nostra forza”.

Domenica, Israele ha dichiarato formalmente guerra e ha dato il via libera a “passi militari significativi” per rappresaglia contro Hamas per l’attacco a sorpresa di sabato.

I combattimenti sono continuati in diverse località lunedì mattina. Secondo quanto riferito dai media israeliani, almeno 700 persone sono state uccise in Israele e più di 400 sono state uccise a Gaza dove 800 obiettivi di Hamas a Gaza sono stati colpiti dall’esercito. Nella notte, Israele ha effettuato più di 500 attacchi aerei e di artiglieria contro Hamas e gruppi della Jihad islamica.

Gli scontri un dell’IDF 48 ore dopo l’inizio dell’offensiva ha riferito: “Continuiamo a combattere. Ci sono sette o otto posti su terreno libero intorno” alla Striscia di Gaza “dove abbiamo ancora guerrieri che combattono i terroristi “, ha detto ai giornalisti il ​​tenente colonnello dell’IDF Richard Hecht . “Pensavamo che ieri avremmo avuto il controllo totale. Spero che ce la faremo alla fine della giornata”, ha detto Hecht.

Su X l’IDF  ha fatto sapere che “combattimenti sono ancora in corso nel Sud di Israele, terroristi sono ancora nel Paese, sono entrati circa mille palestinesi assetati di sangue, sono andati casa per casa, edificio per edificio per massacrare civili e militari israeliani. Sfortunatamente la cifra astronomica di 700 israeliani uccisi è destinata a non restare tale. Mai nella storia di Israele ci sono state tante vittime per un solo attacco”.

Intervento USA

Domenica sera gli Stati Uniti hanno inviato navi da guerra e aerei da combattimento per sostenere Israele in una dimostrazione di forza contro Hamas .

Joe Biden ha schierato la portaerei più avanzata della Marina americana, altre sei navi e una serie di jet avanzati nel Mediterraneo orientale, mentre gli alleati di Israele, compreso il Regno Unito, si sono mobilitati in sua difesa.

In un discorso televisivo dalla Casa Bianca, Biden ha dichiarato: “Nella mia amministrazione, il sostegno alla sicurezza di Israele è solido e incrollabile. “Ci assicureremo che abbiano l’aiuto di cui i loro cittadini hanno bisogno e che possano continuare a difendersi”.

Emirati Arabi Uniti

Domenica gli Emirati Arabi Uniti hanno descritto gli attacchi portati avanti dalla fazione islamica palestinese Hamas contro le città israeliane come una “seria e grave escalation”. Come riporta Reuters, il ministero degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti in una dichiarazione ha anche affermato di essere “sconvolto” dalle notizie che i civili israeliani sono stati presi in ostaggio dalle loro case.

“I civili di entrambe le parti devono sempre avere piena protezione ai sensi del diritto internazionale umanitario e non devono mai essere bersaglio di conflitti”, ha aggiunto il ministero.

Hezbollah ha attaccato da nord

Dal nord di Israele il gruppo terroristico libanese Hezbollah ha  sparato dei colpi di mortaio lanciato dal Libano e in una dichiarazione la longa manus dell’Iran afferma di aver preso di mira tre siti militari israeliani nella regione contesa del Monte Dov. La reazione dell’IDF, che non ha riportato feriti, non si è fatta attendere e ha risposto con degli attacchia aerei (qui il video).

La Forza di pace delle Nazioni Unite dispiegata lungo il confine meridionale del Libano ha chiesto a “tutti di esercitare moderazione” e di utilizzare i “meccanismi di collegamento e coordinamento per allentare l’escalation” e prevenire un rapido deterioramento della situazione di sicurezza.

Iran: “Non siamo coinvolti nella risposta palestinese”. Il WSJ smentisce

In una nota la missione dell’Iran presso le Nazioni Unite, riferendosi agli attacchi dei terroristi palestinesi contro lo Stato ebraico, ha dichiarato: “Noi appoggiamo orgogliosamente e incrollabilmente la Palestina, tuttavia non siamo coinvolti nella risposta palestinese, che è stata condotta solo dai palestinesi”. Nel comunicato viene aggiunto: “L’azione della Resistenza palestinese è stata una difesa pienamente legittima contro i crimini e le usurpazione dell’illegittimo regime sionista”.

Il Wall Street Journal ha però smentito Teheran attraverso un articolo nel quale vengono riportate delle informazioni ottenute da membri di Hamas e Hezbollah: “Iran ha aiutato Hamas a pianificare l’attacco a sorpresa a Israele e ha dato il via libera all’azione nel corso di un incontro a Beirut lo scorso lunedì”.

Sostegno ai terroristi palestinesi da Londra e Riad

Nel Regno Unito Scotland Yard è stata sollecitata a intervenire dopo che un video è stato pubblicato sui social media dalla presentatrice di Countdown (Channel 4) Rachel Riley che mostrava persone che sventolavano bandiere palestinesi, suonavano i clacson e applaudivano nella zona ovest di Londra. Riley era stata oggetto di abusi antisemiti da parte dei sostenitori di Jeremy Corbyn e altri, ha pubblicato un video sui social media della folla fuori da un caffè ebraico che festeggiava per le strade. A chiedere l’intervento della Polizia è stato il ministro dell’Immigrazione Robert Jenrick dopo aver visto i video.

Da Riad ieri il ministero degli Esteri saudita ha dichiarato: “Il Regno chiede l’immediato arresto dell’escalation tra le due parti, la protezione dei civili e la moderazione”. Per poi mettere una pietra sui Patti d’Abramo: “Il Regno ricorda i suoi ripetuti avvertimenti sui pericoli dell’esplosione della situazione a seguito delle continue occupazioni, della privazione del popolo palestinese dei suoi diritti legittimi e del ripetersi di provocazioni sistematiche contro i suoi luoghi santi”.

E suscitare un sospetto: quanto ne sapevano sull'”Alluvione di al-Aqsa” scatenata dai terroristi palestinesi?

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