Intervista ad Alessandro Severino, chef a domicilio

Lo chef Alessandro Severino si racconta

Alessandro Severino

Alessandro Severino, classe ’82, milanese, ma con sangue siciliano e campano nelle vene.

Ed è proprio il sud ad avere acceso in lui la passione della cucina.

Alessandro Severino da diversi anni fa lo chef a domicilio, Vocenews.it l’ha intervistato per voi per farsi raccontare cosa significa cucinare per i clienti a casa loro.

LA PASSIONE

Come è nata la tua passione per la cucina?

È nata per necessità 15 anni fa, prima di allora non avevo praticamente mai preso in mano una pentola, ma come pochi, non ho avuto problemi a cimentarmi immediatamente con i rudimenti della cucina.

Vedere mia mamma e le mie nonne del sud preparare per la famiglia ogni ben di Dio è tra i ricordi più cari che ho.

Se ci penso adesso, la necessità è svanita da subito, per diventare piacere di cucinare per me e poi per amici e parenti: mi è sempre riuscito facile.

 

Chef Alessandro Severino

GLI STUDI

Che studi hai fatto?

Volevo intraprendere la scuola alberghiera da ragazzo, ma un po’ per guadagnare qualche soldo per i primi sfizi giovanili, un po’ per i suggerimenti della famiglia, ho scelto un corso di formazione professionale di meccanica.

Solo 20 anni dopo mi sono iscritto a una scuola professionale di cucina, la “Congusto” di Milano, istituto che mi ha fatto tornare ragazzo e allo stesso entusiasmo di allora.

Ho anche intrapreso il corso SAB, obbligatorio per intraprendere il lavoro da ristoratore nelle case, o meglio, cucine dei miei clienti.

Com’è fare lo chef a domicilio?

Oltre a dire entusiasmante e decisamente appagante, aggiungo imprevedibile, sia per me che per chi mi ospita: io, non so cosa potrebbe aspettarmi, ogni volta è una cucina diversa, con attrezzature più o meno disponibili, cani o gatti curiosi e anche bimbi che vogliono giocare con me, e poi c’è il cliente con il suo imbarazzo iniziale che sfuma nel giro di pochi istanti, tra i sorrisi e le mie rassicuranti parole per metterlo a proprio agio ovvero: “Stasera sei ospite a casa tua!”.

UNA CENA SENZA DISTRAZIONI

Dovremmo chiamarti solo se…

Solo se siete curiosi, buongustai, volete farvi coccolare e avere per una sera tutto il piacere del ristorante per la famiglia o gli amici, senza distrazioni, senza uscire se piove, se fa freddo o troppo caldo, senza alzarvi da tavola. Penso a tutto io: voi dovete solo mangiare i miei piatti, godendovi la serata.

Dai anche lezioni di cucina?

Non amo avere segreti, la condivisione per me è base: amo trasmettere la mia passione, è sempre un piacere insegnare qualcosa o svelare al cliente dei trucchi nella sua cucina.

I PROGETTI

Che progetti hai per il futuro?

Ne ho molti, mi piace collaborare con i locali e al momento non mi precludo nessuna strada.

In questo periodo storico progettare diventa rischioso e azzardato, ma non bisogna mai demordere.

Mi piacerebbe avere una scuola di cucina per amatori, ma per ora sono in fase di miglioramento e approfondimento di questo grande mondo che è la cucina.