
Il lusso va a ruba ed è sempre più bersaglio di colpi spettacolari, spesso con modalità che lasciano perplessi non solo gli inquirenti, ma anche l’opinione pubblica. L’ultimo caso, il furto da 140.000 euro nella boutique Valentino a Piazza di Spagna, è emblematico. In una delle zone più sorvegliate e centrali di Roma, i ladri sono riusciti a colpire senza che nessuno se ne accorgesse, nemmeno i militari dell’Esercito a presidio della vicina Trinità dei Monti.
Sicurezza di lusso: a Roma va a ruba anche quella
L’allarme è scattato poco prima di mezzanotte, ma ormai era troppo tardi: diverse borse di lusso erano già sparite. I ladri, si sospetta, potrebbero aver avuto accesso all’androne del palazzo utilizzando codici segreti, una mossa che denota preparazione e conoscenza dell’obiettivo. Questo dettaglio alimenta ulteriori interrogativi: è davvero così semplice aggirare la sorveglianza, anche nelle zone più vigilate della Capitale?
Il furto è di moda: il lusso va (letteralmente) a ruba
L’episodio non è isolato. Da mesi, Roma è teatro di colpi mirati ai marchi di lusso:
- Ad aprile 2023, furto da 100.000 euro nella boutique Fendi.
- A giugno 2024, colpo da 500.000 euro presso Bulgari.
- Pochi giorni fa, borse per oltre 40.000 euro sottratte dall’abitazione di una dipendente Fendi.
- Sempre due giorni fa, 30 borse di lusso per 140.000 euro nella boutique Valentino.
Secondo le prime ricostruzioni, per Valentino, i ladri avrebbero usato codici di accesso dei B&B vicini per entrare nel negozio senza lasciare segni di scasso, suggerendo un’organizzazione accurata e probabilmente diversi sopralluoghi preparatori.
Un’escalation che dimostra come il crimine organizzato stia affinando tecniche e obiettivi, scegliendo beni facilmente trasportabili, ma di altissimo valore.
Nel frattempo, sottolinea Il Messaggero, a Milano un furto con dinamiche simili ha preso di mira il negozio Yves Saint Laurent di piazza San Babila. In questo caso, un 26enne è stato fermato in flagranza di reato dai carabinieri mentre tentava di fuggire con decine di articoli di lusso, tra cui borse, foulard e occhiali.
A Parigi, la boutique di lusso Louis Vuitton sul Boulevard Saint-Germain è stata teatro di un colpo particolarmente violento. Quattro uomini, a bordo di un’Audi nera, hanno sfondato la vetrina del negozio nelle prime ore del mattino, riuscendo a entrare rapidamente e a sottrarre vari accessori e borse di lusso.
La guardia di sicurezza presente è stata minacciata, ma ha potuto dare l’allarme, innescando un inseguimento da parte della polizia locale. Tuttavia, i ladri sono riusciti a dileguarsi, lasciando dietro di sé danni ingenti.
Shopping clandestino: il lusso che sparisce sotto il naso di tutti
L’aspetto più inquietante di questi episodi non è solo la frequenza, ma la facilità con cui vengono messi a segno. Ci si chiede quale sia l’effettiva efficacia dei presidi militari e delle telecamere di videosorveglianza. Se i criminali possono agire indisturbati in una delle piazze più sorvegliate d’Italia, cosa possiamo aspettarci per zone meno controllate?
La presenza fisica dei militari sembra ormai più un deterrente simbolico che una misura concreta contro questo tipo di reati. Inoltre, l’idea che un’area centrale e turistica come Piazza di Spagna possa essere così vulnerabile solleva dubbi sull’intera strategia di sicurezza urbana.
Il lusso come simbolo, i furti come segnale
Le borse di lusso sono sempre più ambite dai ladri per il loro valore elevato e la facilità con cui possono essere rivendute sul mercato nero o tramite canali illegali. Infatti, il mercato delle borse griffate è in costante crescita, con alcuni modelli che raggiungono cifre paragonabili a quelle dei gioielli, se non addirittura superiori.
Questa crescente domanda, unita alla loro praticità nel trasporto e nella vendita, le ha rese oggetti particolarmente attrattivi per i criminali. Le forze dell’ordine di tutte le città coinvolte stanno collaborando per cercare collegamenti tra i diversi colpi e per individuare i possibili gruppi organizzati responsabili.
Questi furti non sono solo crimini contro il patrimonio. Colpire il lusso significa toccare un settore che rappresenta non solo ricchezza, ma anche status, esclusività e successo economico. La loro frequenza è un sintomo del divario tra le risorse dedicate alla prevenzione del crimine e l’audacia sempre crescente di chi opera nell’illegalità.
È tempo di ripensare i modelli di sicurezza, investendo non solo in presenze fisiche, ma in tecnologie, formazione e strategie più sofisticate. Perché oggi, mentre le borse di lusso “vanno a ruba”, la vera merce sempre più rara sembra essere la sicurezza.