
Immagina percorrere circa 1700 chilometri in auto per la paura di volare, così da poter firmare un nuovo contratto. Una volta concluso l’affare, però, qualcosa va storto e, praticamente, non puoi quasi mai giocare con la tua nuova squadra. Sarebbe assurdo, eppure è quello che è successo a Lucas Pérez, nuovo attaccante del Psv, protagonista di una storia decisamente singolare.
Un viaggio infinito per firmare, ma solo 24 minuti in campo
Il bomber spagnolo, a fine febbraio, aveva risolto il proprio contratto con il Deportivo La Coruña, squadra della sua città. Una scelta forte, più di testa che di cuore, per rilanciare la propria carriera in un club ambizioso come quello di Eindhoven. A quanto pare a ogni costo, visto che era partito in auto pur di non prendere l’aereo, sua grande fobia, pur di firmare con i biancorossi. Da lì in poi, però, ha collezionato solamente tre presenze, tutte da subentrato, per un totale di 24 minuti in stagione. Un mese vissuto da fantasma, tanto che gli addetti ai lavori e i tifosi si sono chiesti più volte: “Dove è finito Pérez?”
De Telegraaf svela il mistero: “Pérez ha la tubercolosi”
La risposta a questa “sparizione” dai campi è arrivata pochi giorni fa, con la rivelazione del quotidiano olandese De Telegraaf, secondo cui il calciatore ha contratto la tubercolosi. “Pérez dovrà rimanere in isolamento per 3 o 4 settimane e sottoporsi a delle cure specifiche”, si legge. Il Psv non ha dichiarato ufficialmente che si tratti proprio di Pérez, ma non ha non nemmeno smentito la notizia: “Il calciatore affetto da tubercolosi sta bene e c’è una bassa probabilità di ulteriori infezioni, stiamo monitorando la situazione”. L’obiettivo, neanche a dirlo, è evitare che si venga a creare un focolaio. La tubercolosi ha comunque un lungo periodo di incubazione e, considerando che Pérez è in Olanda da poco più di un mese, secondo i medici del club il rischio di aver contagiato altre persone è minimo. Nei prossimi giorni, ovviamente, la società effettuerà una serie di test per far si che il virus non si diffonda.
Nel frattempo, il calciatore spera che la sua nuova avventura calcistica, cominciata come peggio non poteva, possa davvero iniziare. Anche perché fare 17ookm in auto solo per poter giocare a calcio non è da tutti e merita almeno una grossa opportunità.