I Moltisanti del New Jersey

Tony Soprano è un ragazzino paffutello che scorrazza per Brooklyn con il sogno di giocare a football. Lo zio Dikie è il suo punto di riferimento e la persona che gli è più vicina. Dikie Moltisanti è anche il capo di una cosca mafiosa che negli anni sessanta regnava sul New Jersey. Crescendo Tony svilupperà un carattere severo e giusto imitando lo zio e le sue abilità nel comandare gli uomini.

Arriva il cinema, il prequel de I Soprano dal titolo “I molti santi del New Jersey” un romanzo di formazione per l’iconico boss ambientato durante le guerre tra gang di afroamericani e quelle di immigrati italiani. Il film rispetta perfettamente atmosfere ed efferatezza della serie nel costruire un universo criminale dove gli individui riescono ad alternare pensieri sconvenienti e riflessioni sulla vita dotate di fascino pragmatico.

Protagonista è lo zio Dikie , il padre di Chris, uomo capace di dosare ira e comprensione e dotato di un’attitudine al comando senza pari. Moltisanti gioca un ruolo fondamentale nella formazione di Tony che, appena adolescente, abbandona i sogni sportivi per trovarsi affiliato alla famiglia e forzato a un avvenire ipotizzabile. Un gangster movie in piena regola capace di fare luce una leggenda della televisione anche a chi non ha approfondito la serie . I protagonisti classici ci sono, in versione giovane, ma non sono imposti allo spettatore favorendo una visione in singola del film.

Silvio Dante, Livia (la madre di Tony) , Paulie e tutte quelle anime che la serie ha raccontato sono solo figure in una tragedia corale di ottima fattura. La sceneggiatura è capace di far sorridere e riflettere sulle derive personali e collettive dell’essere umano. Tradimento, sentimento e odio presentati con la solita onestà intellettuale attraverso una linea di condotta che parla di codice senza per forza rispettarlo così come si definisce religioso chi lo è a modo suo. Un film piacevole per i nostalgici e interessante per i digiuni de “I Soprano” ,che riuscirà a incuriosire il pubblico giocando su stereotipi e cliché del cinema di genere.