Guerra di Gaza: la situazione sul campo, aggiornamenti

Ieri Khan Younis ovest è stata circondata; non soltanto, una colonna dell’Esercito Israeliano ha attraversato la città da ovest verso est, spezzando in due l’abitato all’altezza del Taurus Trade Center. Ora Khan Younis ovest è rappresentata da due sacche: una più piccola, a nord, corrispondente all’abitato situato alle spalle della Moschea Hassan al-Banna, ed una più grande, a sud, che comprende l’area degli ospedali (Nasser, Mubarak, Clinica Khan). Nel frattempo giungono notizie che suggeriscono come Hamas a Khan Younis ovest stia incontrando sempre più difficoltà nel tenere le proprie posizioni.

Apprendiamo da più fonti che diverse unità dell’Esercito Israeliano si stanno concentrando sul fronte nord di Israele, ai confini con il Libano. La Brigata Golani, che era stata ritirata da Gaza il 15 gennaio, è segnalata ora nella zona; sembrano dirigersi al confine con il Libano anche la 7° e la 188° Brigata Corazzata e la 288° Brigata di Artiglieria.

Yemen. Un missile antinave lanciato dagli Houti nel Mar Rosso è riuscito a giungere a meno di un miglio dal cacciatorpediniere statunitense “USS Gravely” prima di essere abbattuto. Non era mai accaduto prima. Fino ad ora i missili degli Houti lanciati contro le navi da guerra americane erano sempre stati abbattuti entro la distanza di 8 miglia. Per abbattere questo missile la Gravely ha dovuto usare l’ultima risorsa a sua disposizione in fatto di antiaerea: la mitragliatrice automatizzata CIWS, progettata per intercettazioni a distanza ravvicinata. Sempre ieri  cacciabombardieri americani hanno distrutto un missile terra-aria degli Houti al suolo. Mentre scriviamo apprendiamo la notizia di un bombardamento anglo-americano su diversi siti missilistici Houti. I dettagli di questa operazione saranno più chiari nelle prossime ore.

L’altro ieri nella Sala delle Operazioni della Casa Bianca si è riunito il Comitato per la Sicurezza, convocato per decidere quale risposta dare all’uccisione dei tre soldati americani – ed al ferimento di altri 40 – presso l’avamposto “Torre 22”, in Giordania, ad opera delle milizie filo-iraniane dell’Iraq. Il Presidente degli Stati Uniti ha detto che la decisione è stata presa ma non ha fornito ulteriori dettagli. Restiamo in attesa.

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