Gli implacabili

Alla fine della guerra di secessione due fratelli si associano a un imprenditore I tre vorrebbero condurre bestiame dal Texas al Montana per rivenderlo. Nonostante la missione sia attraverso un territorio indiano questi uomini di coraggio proveranno l’impresa affrontandone le conseguenze. Al gruppo si unisce una donna diventando presto l’ago della bilancia. Gli implacabili è un film del 1955 diretto da Raul Walsh intrepretato da Clark Gable e Robert Ryan. Western classico che ricrea perfettamente l’ambiente storico degli Stati Uniti a metà 800 . Sorretto da una sapiente regia e da dialoghi intelligenti, rappresenta lo splendore di un genere molto in voga nel decennio 50/60.

Una storia semplice ma efficace racconta l’umanità di frontiera nel pieno di una mutazione storica. All’epica del cow boy Gable si contrappone il socio , un uomo desideroso di emancipazione e benessere. Un benessere che comincia a farsi strada soppiantando l’idea del pezzo di terra da coltivare a favore dell’agiatezza. Walsh rispetta i canoni del genere proponendo un film che fa dell’avventura la sua caratteristica. Il rapporto sentimentale tra il protagonista e la Russel azzarda un’evoluzione in stile schermaglia amorosa. Gli implacabili rimane l’esempio di come il cinema classico riesca ancora a intrattenere attraverso un’aura fatta soprattutto di visi.

Nella storia non esistono protagonisti assoluti ma una coralità di personaggi, quasi tutti azzeccati, che rendono l’atmosfera dosando la realtà alla favola. Lo sviluppo cammina tra la commedia (ottimo personaggio femminile) e la cronaca senza abusare di quella realtà con cui il western si sarebbe proposto nel decennio successivo. Un evento cui si è inviati senza dover fare domande. Il regista sfrutta i canoni del genere variando, dove possibile, in maniera evidente ma senza creare disturbo.