Genova, muore dopo una lite con il compagno: indagini sulla caduta dalle scale

Tragedia nella notte a San Martino: la 30enne, di origine peruviana, sarebbe precipitata per due piani dopo aver rincorso il fidanzato. La sua versione dei fatti è al vaglio degli inquirenti.

Genova lite

Una lite finita in dramma nel quartiere San Martino di Genova. Una donna di 30 anni, originaria del Perù, ha perso la vita nella notte tra domenica 31 agosto e lunedì 1° settembre in seguito a una caduta dalle scale. L’episodio è avvenuto all’interno di un condominio in Salita Superiore della Noce, dove la giovane viveva con il fidanzato, un uomo italiano di 37 anni.

I sanitari del 118, giunti poco dopo le 2:30 con ambulanza e automedica, hanno tentato a lungo le manovre di rianimazione, ma per lei non c’è stato nulla da fare.

Genova: la lite e la ricostruzione del compagno

Secondo quanto emerso dalle prime indagini, la serata sarebbe degenerata in un acceso litigio. L’uomo avrebbe lasciato l’abitazione e la compagna, decisa a inseguirlo, sarebbe scesa velocemente nel vano scale. In quel momento avrebbe perso l’equilibrio, precipitando per due piani e riportando lesioni mortali.

Il 37enne ha dichiarato di non aver assistito a tutta la scena, sostenendo che la caduta sia stata accidentale e negando qualsiasi responsabilità diretta. Le sue parole sono ora al vaglio degli inquirenti.

Indagini in corso e rilievi sul posto

La polizia, coordinata dal magistrato di turno, ha immediatamente avviato le verifiche. Nelle scorse ore gli agenti hanno ascoltato la versione dell’uomo e raccolto le prime testimonianze dei residenti del palazzo. Sono stati inoltre acquisiti i filmati delle telecamere di videosorveglianza interne allo stabile, che potrebbero rivelarsi fondamentali per chiarire la dinamica dell’accaduto. La tragica morte della donna sembra a dir poco strana soprattutto per le modalità esposte dal compagno.

Non è esclusa l’autopsia, che servirà a stabilire con precisione le cause del decesso e a confermare o smentire l’ipotesi della caduta accidentale. Al momento non risultano indagati, ma le autorità non escludono alcuna pista.

Una riflessione più ampia

Vicende come questa riportano l’attenzione sulla fragilità delle relazioni e sulla mancanza, troppo spesso, di maturità emotiva. L’essere uomini non coincide soltanto con l’anagrafe: significa assumersi responsabilità, mostrare empatia e rispetto, non cadere nell’incapacità di gestire conflitti senza degenerare. Una società che riduce i ruoli e confonde regole con amicizia rischia di lasciare giovani privi di punti di riferimento, incapaci di affrontare tensioni e divergenze in maniera sana.