A Gaza è ripresa la caccia agli assassini

Hamas non libera gli ostaggi e Israele ricomincia a inseguire i terroristi

Gaza

Preso atto che Hamas non ha alcuna intenzione di liberare gli israeliani rapiti e tenuti prigionieri da oltre 500 giorni in condizioni atroci – come testimoniato dai rilasciati – ma intende sfruttarli all’infinito come ostaggi, il governo di Gerusalemme ha deciso di riavviare tutte le procedure per rendere inoffensivi i gruppi militari nella Striscia di Gaza.

Aerei israeliani in azione

Il Primo Ministro Netanyahu ha tenuto una valutazione della situazione della sicurezza presso la Kiryà (il Quartier Generale dell’IDF L.U.) di Tel Aviv col Ministro della Difesa Israel Katz, i vertici dell’apparato difensivo, il Capo di Stato Maggiore dell’IDF, Generale Eyal Zamir, e i responsabili delle sezioni di sicurezza nella Kiryà: «Gli assassini di Hamas devono capire: se non rilasciano tutti i nostri ostaggi, i nostri colpi non faranno che peggiorare».

Questa è la dichiarazione congiunta del portavoce dell’IDF e del portavoce del Servizio Segreto Interno Shabak (Shin Bet): «L’IDF e lo Shin Bet continuano ad attaccare obiettivi terroristici delle organizzazioni terroristiche Hamas e Jihad Islamica palestinese in tutta la Striscia di Gaza. Tra gli obiettivi attaccati nelle ultime ore c’erano cellule terroristiche, siti di lancio, armi e ulteriori infrastrutture militari che venivano utilizzate dalle organizzazioni terroristiche per pianificare e portare a termine atti terroristici e rappresentavano una minaccia per le forze dell’IDF e per i cittadini dello Stato di Israele. Anche in questo momento l’IDF e lo Shin Bet stanno attaccando su larga scala obiettivi terroristici in tutta la Striscia di Gaza».

Sei terroristi uccisi: Yasser Harb e i suoi cinque figli sicari di Hamas

Decine di caccia da combattimento di Gerusalemme e altri velivoli hanno finora attaccato moltissimi obiettivi terroristici. Da quando sono reiniziate le operazioni, sono stati resi inoffensivi (leggasi: eliminati) Yasser Harb, importante figura di Hamas, coi suoi cinque figli, tutti sicari dell’unità Nakhba, colpiti negli attacchi aerei dell’IDF nel campo di Jabaliya, nella Striscia di Gaza settentrionale.

Da Hamas giunge conferma che diversi suoi alti dirigenti sono stati uccisi in attacchi aerei nella Striscia di Gaza: il Capo dell’Autorità di vigilanza governativa Issam al-Dalis, il direttore generale del Ministero della Giustizia Ahmed al-Hatta, il direttore generale del Ministero dell’Interno Mahmoud Abu Watfa e Bahjat Abu Sultan, Comandante della sicurezza interna. A Khan Yunis, un’auto con sei terroristi è stata colpita stamane, senza lasciare superstiti. Hamas riferisce, poi, che il portavoce dell’ala militare della Jihad Islamica palestinese, Naji Abu Saif (Abu Hamza) è stato giustiziato a Nuseirat in un attacco israeliano; idem per Assam a-Da’alis, membro dell’ufficio politico di Hamas.

Israele ordina lo sgombero permanente di tutta l’area rossa di Gaza.

Queste decise ritorsioni militari israeliane contro le forze degli aggressori arabi, sia a Gaza sia nello Yemen sia in Siria e Libano, sta portando alcune conseguenze: la Reuters, citando due alti funzionari iraniani, afferma: «L’Iran ha consegnato un messaggio verbale all’inviato Houthi a Teheran per allentare le tensioni». Teheran comincia a temere il peggio…

La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha affermato «Israele si è consultato con noi prima degli attacchi. Chiunque cerchi di terrorizzare Israele e gli Stati Uniti pagherà un prezzo alto: le porte dell’inferno si apriranno. Hamas avrebbe potuto liberare gli ostaggi, ma ha scelto la guerra». Contemporaneamente il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha confermato che tre squadre navali con altrettante portaerei americane si stanno dirigendo verso il Medio Oriente.

Nei giorni scorsi Israele e Azerbaijan hanno firmato una serie di accordi: se si guarda la cartina geografica si capisce il motivo: l’Azerbaijan confina a sud con l’Iran…

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