I gabbiani del Conclave: il segno dell’elezione del nuovo Papa

gabbiani del Conclave

Nel cuore di Roma, durante l’attesa della fumata bianca che avrebbe annunciato al mondo il nuovo pontefice, un evento singolare ha colpito l’attenzione dei fedeli e dei curiosi raccolti in piazza San Pietro. Non è stata solo la tensione dell’attesa o il lento movimento delle nuvole a rendere quel momento memorabile, ma qualcosa di ben più inaspettato: sul comignolo della Cappella Sistina, proprio quello da cui è uscita la fumata, si sono posati due gabbiani.

I gabbiani del Conclave non erano soli…

Tra le loro zampe si muoveva incerto un piccolo, un gabbianello appena nato, troppo giovane per volare, troppo fragile per affrontare i venti romani. I due adulti, tra la folla sbalordita e i mormorii crescenti, sfamavano il piccolo, sul comignolo sacro. Nessuno parlava, come se l’intera piazza avesse riconosciuto in quel gesto semplice una presenza più alta e un applauso sovrastò la scena ripresa in diretta.

In quel momento, il cielo è sembrato aprirsi in un varco di luce: la fumata bianca si è alzata.

Un segno. Un miracolo. Una parabola vivente.

Molti hanno interpretato la scena come un messaggio divino. Alcuni hanno detto che i tre gabbiani simboleggiano la Trinità: il Padre e la Madre celeste che nutrono e proteggono il Figlio. Altri hanno visto il piccolo come la Chiesa stessa, fragile e bisognosa di cura, mentre i due adulti rappresentavano le mani amorevoli del Cielo e della Terra che la sostengono. I più mistici hanno parlato di un nuovo tempo di semplicità, in cui persino gli uccelli diventano profeti.

I Gabbiani del Conclave porteranno con loro un segno profetico.  Tre gabbiani insieme in volo sopra San Pietro, è stato il segno nel cuore di tutti: una chiamata alla pace, alla cura, alla rinascita spirituale.

E questo Papa, quando finalmente si è affacciato sulla loggia, ha portato con sé non solo la responsabilità del suo pontificato, ma anche l’aura silenziosa di quel miracolo alato.