Esplosione a Roma: distributore di GPL sventrato al Prenestino

Il boato avvertito in mezza città. In ospedale 21 persone, tra cui agenti e civili. Il Papa, Meloni e Gualtieri seguono con apprensione la vicenda.

Roma Prenestino

Erano le 8:18 del mattino quando un’esplosione violentissima ha squarciato la quiete del quartiere Prenestino Labicano, a Roma. Il rombo si è propagato per chilometri, arrivando con potenza fino all’Eur e al quartiere Trieste. Il punto d’origine: un distributore di GPL in via dei Gordiani. L’onda d’urto ha scagliato il tetto della struttura a oltre 300 metri di distanza, disseminando nell’aria vetri, frammenti metallici e detriti.

I residenti, ancora sotto shock, raccontano di “una nube di fumo nero visibile da ogni angolo della città” e “pezzi di ferro che piovevano dal cielo”. Le telefonate ai numeri di emergenza sono state centinaia nel giro di pochi minuti.

Due esplosioni a Roma, Prenestino e un misterioso incidente

Le dinamiche esatte dell’incidente sono ancora al vaglio degli inquirenti, ma secondo le prime ricostruzioni, tutto sarebbe iniziato da un’anomalia durante lo scarico del gas GPL. Alcuni testimoni del quartiere Prenestino, Roma, avrebbero sentito un odore persistente di gas già prima dell’esplosione. Un camion avrebbe urtato una conduttura: si cerca di chiarire se questo evento sia direttamente collegato alla tragedia.

Dopo una prima deflagrazione, una seconda esplosione – ancora più potente – ha investito l’intera area. Il distributore è andato completamente distrutto. La colonna di fumo si è alzata rapida, visibile da chilometri di distanza.

Roma, Prenestino: feriti tra civili e forze dell’ordine

Il bilancio attuale è di 21 feriti. Tra questi, agenti di polizia, carabinieri e civili, inclusi gli operatori del distributore. Alcuni hanno riportato ustioni, altri traumi da urto. Nessuno sarebbe in pericolo di vita, ma alcuni versano in gravi condizioni.

Uno degli interventi più drammatici è stato compiuto dai carabinieri: una persona è stata estratta viva da un’auto in fiamme e trasportata d’urgenza al Policlinico Casilino. “È vivo grazie alla prontezza dei nostri uomini”, ha dichiarato il maggiore Andrea Quattrocchi, comandante della Compagnia Casilino.

La macchina dei soccorsi: evacuazioni, ospedali, metro chiusa

Sul posto sono intervenute squadre dei vigili del fuoco, polizia, carabinieri e ambulanze del 118. L’area è stata immediatamente evacuata per motivi di sicurezza. Anche i primi soccorritori sono rimasti coinvolti nell’esplosione secondaria, subendo ferite.

Nel frattempo, è stata disposta la chiusura della fermata della metro C “Teano”, su ordine delle forze dell’ordine. Il traffico nella zona è completamente paralizzato.

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, si è recato sul posto per monitorare di persona la situazione. Le operazioni di bonifica e messa in sicurezza sono tuttora in corso.

Le reazioni istituzionali: Meloni e il Papa vicini alle vittime

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha seguito fin da subito l’evolversi della situazione. Ha contattato il sindaco Gualtieri e si tiene costantemente aggiornata tramite il sottosegretario Alfredo Mantovano. Palazzo Chigi ha espresso “particolare attenzione per la salute dei feriti e il pieno sostegno alle famiglie coinvolte”.

Anche Papa Francesco ha affidato ai social un pensiero alle vittime:

“Prego per le persone coinvolte nell’esplosione di un distributore di benzina, avvenuta questa mattina nel quartiere Prenestino Labicano, nel cuore della mia Diocesi. Continuo a seguire con apprensione gli sviluppi di questo tragico incidente”.

Un quartiere sotto shock: “Mai vista una cosa così”

Nel cuore del Prenestino, tra palazzine popolari e negozi di quartiere, l’atmosfera resta surreale. “Sembrava una bomba – racconta un anziano residente – mi sono svegliato col letto che tremava”. Alcuni abitanti hanno immortalato le fiamme e i fumi con i telefoni, mentre altri sono fuggiti per strada in preda al panico.

Chi ha vissuto l’incubo da vicino parla di “schegge e vetri piovuti dal cielo”, con il timore che le conseguenze potessero essere ancora più gravi. L’onda d’urto ha danneggiato auto parcheggiate, vetrine e abitazioni circostanti.

Le indagini: si cerca la verità sull’origine della tragedia

L’intera area è stata transennata per permettere ai tecnici e agli investigatori di accertare le cause del disastro. Al momento, non si esclude alcuna pista: dalle manovre errate durante il rifornimento di gas a una possibile avaria della conduttura colpita dal camion. I filmati delle telecamere di sorveglianza e le testimonianze saranno fondamentali per ricostruire con precisione la catena degli eventi.

La procura di Roma ha già avviato un’indagine formale per accertare eventuali responsabilità.

Il quartiere Prenestino si è svegliato nel caos, con un’esplosione che ha segnato una giornata drammatica per la Capitale. Mentre si lavora per riportare la sicurezza e fare chiarezza, resta alta la solidarietà verso chi è stato ferito, con il sostegno delle istituzioni e la vicinanza della cittadinanza intera. Le prossime ore saranno cruciali per capire cosa abbia innescato questa terribile deflagrazione nel cuore di Roma.