Dramma in spiaggia: bimba di 18 mesi in shock anafilattico dopo una brioche

Una mattinata di vacanza si trasforma in un incubo a Lido degli Estensi: la piccola ha avuto una violenta reazione allergica dopo un boccone. È in gravi condizioni all’ospedale di Cona.

shock anafilattico

È bastato un morso. Un solo boccone di una brioche apparentemente innocua ha scatenato il caos mercoledì mattina, poco dopo le 10, nello stabilimento balneare Sayonara di Lido degli Estensi (Ferrara). Una bambina di appena un anno e mezzo, in vacanza con la famiglia, ha manifestato una reazione violenta e improvvisa subito dopo aver assaggiato il dolce. Le sue condizioni sono precipitate nel giro di pochi secondi: difficoltà respiratorie, pallore, confusione, e poi lo shock anafilattico.

Intervento immediato dei soccorsi per shock anafilattico

All’interno del bar dello stabilimento, i genitori della piccola – visibilmente sotto shock – hanno cercato di prestarle i primi soccorsi, coadiuvati da alcuni presenti. Ma la situazione è apparsa subito grave. I titolari del bagno hanno immediatamente allertato il 118. I sanitari sono arrivati sul posto in pochi minuti, prestando le prime cure d’emergenza e trasportando d’urgenza la bambina al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Sant’Anna di Cona (Ferrara). Attualmente, la piccola risulta in condizioni serie, ma stabili. Si sospetta una reazione allergica a un ingrediente contenuto nella crema di pistacchio della brioche, forse mai diagnosticata prima.

Il sospetto: allergia sconosciuta al pistacchio

Secondo quanto trapela, la bimba non aveva mai manifestato reazioni simili. Questo rende ancora più complesso l’episodio: l’allergia al pistacchio – o a uno degli ingredienti contenuti nella brioche – potrebbe non essere mai stata scoperta prima. Ed è proprio questo a rendere così insidiosi gli alimenti: ciò che per molti è un semplice piacere, per altri può diventare una trappola silenziosa e potenzialmente letale. Se confermata l’ipotesi dell’intolleranza al pistacchio, il caso si unirebbe a una lunga e drammatica serie di episodi simili.

Shock anafilattico: un pericolo sempre più diffuso

Il dramma di Lido degli Estensi non è un caso isolato. Solo pochi mesi fa, ad aprile, una studentessa americana di 21 anni è morta a Roma dopo aver mangiato un panino che conteneva arachidi, cui era allergica. Un errore di comunicazione durante l’ordinazione avrebbe causato la tragedia. E ancora, a fine 2023, una bambina di 9 anni ha perso la vita nella Capitale dopo aver ingerito degli gnocchi che hanno scatenato una reazione fatale. Nel 2022, invece, a Milano, una giovane di 20 anni è morta dopo dieci giorni di coma: aveva mangiato un tiramisù venduto come “vegano”, ma contaminato da tracce di latticini.

Serve maggiore consapevolezza

Questi tragici episodi sollevano interrogativi urgenti: quanto siamo davvero preparati a gestire le allergie alimentari? In quanti locali esistono protocolli chiari per segnalare gli allergeni presenti nei prodotti? È evidente che le informazioni fornite ai clienti spesso non sono sufficienti, o vengono comunicate in modo poco accurato. Non è più solo una questione di attenzione individuale, ma di responsabilità collettiva: ristoratori, produttori e consumatori devono essere informati e vigilanti.

La prevenzione è vitale

Il caso della bambina di 18 mesi deve essere un campanello d’allarme per tutti. Le allergie alimentari non sono un dettaglio, né un fastidio passeggero: possono trasformarsi in pochi istanti in emergenze mediche gravissime. La prevenzione, la diagnosi precoce e l’informazione corretta sono strumenti indispensabili per evitare tragedie. Perché ogni etichetta omessa, ogni leggerezza in cucina, può costare una vita.