
Il FantaPapa in questi giorni impazza. Mentre tutti sono diventati esperti di Conclave, c’è chi cerca di sdrammatizzare giocare al FantaPapa. Una replica del FantaSanremo e, un po’ anche del Totomorto. Dato ormai per certo che “Chi entra Papa, esce Cardinale”, continuano le modifiche sul sito per scegliere chi è “ineleggibile” e chi invece potrà essere il nuovo Pontefice.
Conclave Parolin e Tagle perdono consensi
Il cardinale Pietro Parolin, vicentino, è da molto tempo apprezzato dai diplomatici laici come un rappresentante papale affidabile e rispettato sìsulla scena mondiale. Talvolta paroganato alla digura di papa Montini, pare abbia tentato di ostacolare l’elezione di benedetto XVI. E’ conosciuto per la sua rete di contatti in vari ambiti, in particolare sul disarmo nucleare, il dialogo con i Paesi comunisti e la mediazione internazionale. Considerato un espero in questioni riguardanti il Medio Oriente, ha avuto un ruolo cruciale nel ristabilire il contatto diretto tra la Santa Sede e Pechino. Proprio questo ultimo punto potrebbe essere il suo tallone di Achille.
Il cardinale Luis Antonio Gokim Tagle, filippino. Nelle filippine è conosciuto con il soprannome di “Chito”. E’ stato presidente della Caritas Internationalis e, successivamente è stato chiamato da papa Francesco per affidargli il compito di prefetto della prestigiosa Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Nel 2020 papa Francesco lo ha elevato al rango di cardinale-vescovo indicandolo come suo probabile successore.
Considerato il “Francescoasiatico”, Tagle possiede non solo qualità simili a Jorge Bergoglio e una vasta esperienza pastorale e amministrativa ma anche una significativa formazione teologica e storica. Le posizioni di Tagle risultano spesso incoerenti. Ha parlato con fermezza contro l’aborto e l’eutanasia ma sostiene che ci siano “principi morali universali” che non possono essere applicati. E’ a favore delle coppie conviventi senza matrimonio sacramentale e sostiene le questioni relative all’omosessualità. E’ convinto che la Chiesa debba ripensare il suo insegnamento sulla misericordia a causa dei cambiamenti nelle sensibilità culturali e sociali. Insomma, in tante cose pecca di incoerenza.
La posizione di Zuppi e Pizzaballa su FantaPapa
Il cardinale Matteo Maria Zuppi è un prelato italiano chiaramente schierato nell’area politica progressista della Chiesa. Nato e cresciuto a Roma, ha stretti legami familiari con il Vaticano. Tra i punti a suo sfavore c’è la quasi totale assenza della conoscenza delle lingue. Conosce qualche parola di inglese ma non ha padronanza di altri idiomi. La sua preoccupazione per i poveri e gli emarginati, forgiata attraverso il suo stretto legame con la Comunità di Sant’Egidio, lo rivela come un vero figlio dello spirito del Concilio Vaticano II. Cerca di impegnarsi costantemente con il mondo moderno e di attuare il “cambiamento profondo” che, a quanto crede, il Concilio voglia per la Chiesa.
Per Zuppi, l’individualismo è un anatema e la comunità, l’attivismo e la missione devono venire prima di tutto. Il suo forte accento sulla giustizia sociale e l’uguaglianza lo ha inevitabilmente portato ad alleanze con la politica della sinistra italiana. Si è dimostrato particolarmente fervente nell’accoglienza degli omosessuali e “dell’amore” omosessuale, generalmente senza richiamare alla necessità di alcuna conversione. In contrasto con la sua immagine di “prete di strada” vi è il fatto che guida una delle diocesi più ricche del mondo. E’ uomo capace di adattare il suo messaggio a seconda del pubblico ma, principalmente, del pontefice che rappresenta.
Il cardinale Pierbattista Pizzaballa è un bergamasco. E’ considerato un cardinale “straniero” perché dall’ottobre 2023 è stato nominato, da papa Francesco, Patriarca dei Latini di Gerusalemme. Il 7 ottobre, dopo lo scoppio del conflitto tra Israele e Hamas, la sua notorietà è inevitabilmente aumentata. C’è molta attenzione mondiale sul cardinale bergamasco, che sin dagli anni del suo mandato come Custode di Terra Santa opera in un’area tanto significativa per la storia della salvezza, quanto complessa, afflitta da continue tensioni.
La lunga esperienza in Terra Santa gli permette di dialogare con entrambe le parti di questo conflitto apparentemente irrisolvibile. Non ha paura di esprimersi e si è impegnato a trattare arabi e israeliani con imparzialità, pur mostrando, forse, maggiore vicinanza al popolo palestinese, che considera “ancora in attesa dei propri diritti, della propria dignità e di un riconoscimento”.
Il suo punto di debolezza è la sua età. Solo 60 anni. Inoltre, il suo cardinalato è recente. Questi fattori porterebbero a escludere, almeno nel breve termine, una sua considerazione come Papabile, ma egli appare destinato a diventare un Cardinale di spicco nei prossimi anni.
Il papa nero
Tutti alla fine del secondo millennio volevano un Papa nero. Oggi, del Papa nero, sembrano aver quasi paura. Di cardinali che potrebbero essere eletti come primo “Papa nero” ce ne sono ben 26 di cui 9 elettori. I più “papabili” sono Robert Sarah, Peter Kodwo Appiah Turkson, Peter Ebere Okpaleke, Dieudibbé Nzapalainga e il cardinale Fridolin Ambongo Besungu.
Il Conclave eleggerà un Papa giovane o Papa anziano?
Dopo l’esperienza di papa Giovanni Paolo II, il cui pontificato è durato per ben 27 anni, pare che i porporati preferiscano orientarsi su porporati che abbiano almeno 70 anni. I cardinali con meno di 60 anni sono 18. Tra i 60 e i 70 anni ce ne sono ben 45 tra i quali spicca il nome di Pierbattista Pizzaballa. Sono invece 89 i porporati in età compresa tra i 70 e gli 80 anni. Ci sono poi ben 35 cardinali ultra novantenni che, pur non potendo entrare in conclave, potrebbero essere eletti.
Tutte queste informazioni le abbiamo raccolte dal sito collegeofcardinalsreport.com; fate le vostre previsioni!